Calcio dilettanti: campionati fermi per l'emergenza Covid-19. Cosa dicono alcuni presidenti delle nostre società? "Ok fermarsi, ma adesso indicazioni precise e specifiche".
La parola che, alla fine, li accomuna tutti è una e soltanto una: programmazione. Ma non è solamente da oggi, bensì sono ormai settimana, o meglio mesi, che la stanno ripetendo... "Perché va bene fermarsi, però serve mettere 'nero su bianco' e in maniera chiara quelle che saranno le indicazioni per un'eventuale ripartenza". 'Stop' ai campionati di calcio dilettantistici, insomma (l'ufficialità è arrivata proprio nelle scorse ore) e, così, ecco che, ancora una volta come, comunque, era già successo in passato (durante lo scorso lockdown e, quindi, anche dopo avere riprese le attività), sono diversi i presidenti e i dirigenti delle varie società del nostro territorio a chiedere agli organi competenti ed alle istituzioni che, stavolta, vengano fatte valutazioni specifiche e mirate. "Siamo in una situazione di confusione - afferma il 'numero uno' della Castanese, Sergio Zucchi - Disposizioni, ordinanze e Dpcm che escono e cambiano con una rapidità impressionante. A marzo/aprile era stata avanzata la possibilità di fermarsi, poi, però, si è deciso per il contrario. E ora? Ecco che ci troviamo a bloccare tutto di nuovo. Giusto, però non si doveva nemmeno ricominciare. Senza dimenticare che si parla della ripresa a gennaio/febbraio: si, ma come? Una stagione difficile sotto ogni aspetto. Servono programmazione e informazioni precise". "Purtroppo, una seconda ondata del Covid era stata prevista in più occasioni - ribadisce Nicodemo Filippelli, dell'Accademia Bmv - Bisognava arrivarci, allora, più preparati, invece ci siamo trovati in grosse difficoltà. Certo, una decisione è stata presa (stoppare tutto), anche se è da marzo che, comunque, in molti chiedevano di bloccare i campionati e la stagione almeno fino al nuovo anno. Speriamo, almeno, che stavolta ci vengano fornite le indicazioni e le linee guida specifiche prima della possibile ripartenza e non a poche ore dal via, se mai questo ci sarà". "Sarebbe stato meglio chiudere già prima, durante la primavera scorsa, e farlo per l'intero anno - conclude Giordano Garavaglia, della Turbighese - Invece ci hanno fatto riprendere, adesso ci bloccano di nuovo e a gennaio/febbraio pensano a partire ancora. Con quali modalità? Ecco quello che chiediamo, ossia di avere punti chiari su cosa fare e come, per programmarci per tempo e soprattutto rispondere alle tante domande che ci arrivano dagli atleti più grandi e dai genitori dei bambini del settore giovanile".