Seconda ondata Covid e nuovo Dpcm: al centro delle attenzioni sempre gli stessi (bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema e teatri). Un presente di sacrifici, un futuro di incertezze.
Ve lo ricordate il film 'Non aprite quella porta'? Beh... stavolta, però, non si tratta di un horror (o forse in parte lo è anche), quanto piuttosto di una, anzi più tragedie messe assieme. Niente macchine da presa, riflettori, scene, ciak e attori, insomma, oggi, ma la triste e cruda realtà, dove le luci, alla fine, continueranno, purtroppo, a rimanere ben accese e puntate. Già, perché ecco che puntuale si presenta la seconda ondata di Covid-19 (quella che in molti avevano previsto già sul finire della scorsa primavera; "E vabbé c'è l'estate, ci penseremo dopo!") e, immancabilmente, arriva pure l'ormai classico e tradizionale Dpcm del Governo. 'Stop', allora, a bar e ristoranti dalle 18, chiusi, invece, completamente palestre, piscine, teatri e cinema, come a dire, appunto, "Non aprite quelle porte". Eh no! Non lo si potrà fare almeno fino al 24 novembre prossimo, per ora, poi chissà... Sia chiaro nessuno sta mettendo in discussione il virus (che c'è e che prepotentemente si è insediato nelle nostre vite, cambiando in maniera radicale la quotidianità di tutti) oppure il fatto che delle misure e delle disposizioni (anche forti e decise) andavano prese, piuttosto (ed è la domanda che si pongono in tanti) ci si chiede il perché ancora una volta (l'ennesima) a finire al centro delle attenzioni devono essere sempre gli stessi. "Servono sacrifici. C'è bisogno che ognuno faccia la sua parte..." è il messaggio che risuona nei singoli angoli del Paese; ce lo dicono e ce lo ripetono, praticamente, ogni giorno. Giusto! Anzi giustissimo! Ma assieme avremmo dovuto ricordarci che queste persone di sacrifici, dall'inizio dell'anno ad oggi, ne hanno già fatti, eccome. Eppure niente: "Non aprite quelle porte" adesso e, molto probabilmente, una buona parte di loro, purtroppo, non riuscirà ad aprirle mai più!