La sua parola d'ordine è stata ricominciare. Lorenzo Radice ha inaugurato il suo primo consiglio comunale da neosindaco della città di Legnano.
La sua parola d'ordine è stata ricominciare. Da una rinnovata squadra di governo della città, dall'entusiasmo che si è respirato fin dalla fase della campagna elettorale, dalle molte sfide che attendono Legnano. E dalla centralità di legalità e dialogo a tutto campo con i cittadini e le forze di opposizione assunta a regola costante del proprio agire politico. Lorenzo Radice ha inaugurato il suo primo consiglio comunale da neosindaco della città del Carroccio. Che è stata anche la prima assise successiva alla fase ampia del commissariamento. Un consiglio comunale, quello dell'altra sera a "Palazzo Malinverni", che ha viaggiato tra gli aspetti burocratici, dalla convalida degli eletti alla designazione degli assessori, e le dichiarazioni di intenti. Tutti concordi su un punto: Legnano deve voltare pagina e tornare a rialzare la testa dopo il difficile periodo politico e ancora in piena fase di emergenza Covid. "Fare politica - ha ricordato in apertura il consigliere anziano Luca Benetti - è la più bella delle responsabilità, ce ne dovremo ricordare sempre quando varcheremo la soglia di quest'aula, così come dobbiamo ricordarci dei cittadini e specialmente delle persone che fanno fatica e sono nel dolore". Radice, prima del suo giuramento, ha voluto omaggiare quattro suoi predecessori, ovvero Franco Crespi, Piero Cattaneo, Alberto Centinaio e lo scomparso Lorenzo Vitali. "E' un'emozione rientrare in quest'aula dopo quattro anni - ha affermato - dopo una campagna elettorale incredibile e per la quale ringrazio anche gli altri candidati sindaco, da quelli presenti in consiglio a quelli che non hanno potuto accedervi, esprimo felicità e orgoglio nel vedere volti nuovi in consiglio accanto a persone di esperienza". Radice, definendo "bellissimi" gli anni della consigliatura appena cominciata, ha evidenziato poi la necessità di tutti di portarsi dietro "il ricordo di cittadini che hanno fatto grande il nostro comune, a partire da chi ha combattuto nella Resistenza". Dopo i ringraziamenti alla famiglia e in particolare alla madre, il ricordo commosso del padre, il neosindaco ha concluso con un pensiero alle persone che hanno sofferto e stanno soffrendo. "Vogliamo lavorare a stretto contatto con i cittadini - spiega- portandoci dietro il messaggio di chi ci ha preceduto e sognando il futuro della nostra amata Legnano". Per quanto concerne la presidenza dell'assise, paletta vede per Federico Amadei che ha incassato 19 preferenze già al primo scrutinio e ha espresso subito l'intenzione di convocare la riunione dei capigruppo per dare il via ai lavori. Sua vice sarà Daniela Laffusa, consigliera della Lega indicata dall'opposizione. Idee chiare anche sui componenti la giunta comunale dove Radice ha indicato la via maestra nel "provare a dare unsegno di cambiamento a partire dai nomi dei vari assessori". Vicesindaco sarà Anna Pavan che avrà anche la delega a politiche familiari, salute, famiglia, sicurezza, Protezione Civile e politiche abitative, Lorena Fedeli sarà invece impegnata per quanto concerne città futura, città policentrica, rigenerazione urbana, urbanistica tattica, smart city, ambiente, ciclo dei rifiuti, sportello attività produttive, imprese e commercio; Alberto Garbarino si occuperà di contabilità, società partecipate, economia, tributi, provveditorato, Cuc, risorse umane. Marco Bianchi avrà le deleghe per decoro, arredo urbano, opere pubbliche, gestione patrimonio, rete verde, commercio, mobilità e trasporti, Guido Nicolò Bragato per culturale, turismo ed eventi, servizio biblioteca, palio e sport nonchè politiche giovanili. Non da ultima, Ilaria Maffei si occuperà di istruzione, città dei bambini, consiglio dei bambini e dei ragazzi, pari opportunità, forum stranieri e animali. Per alcuni specifici progetti saranno coinvolti consiglieri delegati ed è pronto un ruolo anche per Monica Berna Nasca , attuale assessore a Dairago; "Ma questo suo impegno partirà più avanti - ha precisato Radice - per evitare di intralciare il suo lavoro come assessore a Dairago".