Arconte Gatti, attuale sindaco di Vanzaghello, al seguito della 'corsa rosa' con l'ambulatorio radiologico mobile. "Un'edizione particolare per le varie misure anti Coronavirus".
Non può che non partire, quasi inevitabilmente, da quella parola ("bolla") che oggi, in tempo di pandemia da Covid-19, è diventata ormai un vero e proprio punto fermo per molti sport. Già, perché qualcosa, alla fine, è cambiato e, in fondo, diversamente forse non avrebbe potuto essere. Giro d'Italia al tempo del Coronavirus... "Devo ammettere che ha fatto un certo effetto vivere questa edizione con le misure di sicurezza in atto, proprio, per le delicata emergenza Coronavirus - racconta Arconte Gatti, attuale sindaco di Vanzaghello e al seguito della 'corsa rosa', per l'ottava volta (durante la prima settimana), con l'ambulatorio radiologico mobile (lui che di professione è, appunto, tecnico di radiologia all'ospedale di Legnano) - Il ciclismo da sempre, infatti, è contatto tra gli atleti e i tifosi o appassionati, ma stavolta tutto ciò non è stato possibile". Una corsa, insomma, nuova, o meglio differente per quanto concerne alcune specifiche e caratteristiche rispetto al passato. "Si è creata la cosiddetta 'bolla' - continua - al fine di garantire la massima tutela ai corridori ed a coloro che ruotavano attorno alla manifestazione. Come ambulatorio, la nostra attività si concentrava principalmente prima della partenza e, quindi, all'arrivo, pronti a mettere in campo gli accertamenti e gli esami radiografici necessari ogni qualvolta gli atleti ne avessero bisogno. Il tutto, ovviamente, sempre nel rispetto delle indicazioni e delle direttive in materia di prevenzione del contagio da Covid-19, ossia con i singoli e dettagliati accorgimenti che da mesi, ormai, stiamo seguendo con la massima attenzione".