"Nella vicinanza dei giorni di fiera e della ricorrenza dei Santi ,quando ero piccola, mia mamma cucinava questi buonissimi dolcetti..."
In quest’anno così difficile anche le tradizioni si sono dovute arrestare ma la mia Abbiategrasso ieri, seppur in un modo differente e ridimensionato, è riuscita a regalarmi un bel momento. Passeggiando per la piazza del Castello su un banchetto di un piccolo espositore ho visto il Pan Mein. L’ho guardato e subito ho sentito un tuffo al cuore che mi ha trasportato indietro di qualche anno riportandomi alla mia infanzia.
Nella vicinanza dei giorni di fiera e della ricorrenza dei Santi ,quando ero piccola, mia mamma cucinava questi buonissimi dolcetti. Mandava me e i miei fratelli al mulino, tuttora funzionante, a comprare un chilo di farina di fumetto di mais. Eravamo entusiasti di fare questa piccola commissione, ci piaceva entrare in quel mulino e soffermarci a guardare gli ingranaggi che con la forza dell’acqua riuscivano a far girare quell’immensa ruota di pietra. Potevamo stare lì incantati tutto il pomeriggio ma dovevamo rientrare con la farina se volevamo che la mamma cucinasse i nostri dolci preferiti. Così fieri del nostro pacchetto di farina, correvamo da lei che prontamente sotto i nostri occhi pieni di curiosità si metteva all’opera, non prima però di averci mandato dai nostri vicini che avevano una stalla con mucche da latte a comprare del buon burro e qualche litro di latte appena munto.
Con mano esperta la mamma cominciava così a mischiare farina, fumetto, burro, zucchero e uova, ben presto ne usciva una pastella fluida e profumata pronta da prendere a cucchiaiate che posizionava sulla teglia del nostro forno a legna. Qualche minuto di cottura e il profumo invadeva tutta la casa, i nostri sguardi curiosi si trasformavano in sguardi golosi ma dovevamo attendere che quelle tortine dorate e morbide si raffreddassero. Era una tortura aspettare. Quel giorno era l’unico giorno in cui ci era permessa una cena dolce a base unicamente di pan mein ‘pucciati’ nel latte fresco appena munto. Era una bontà. Incredibile ma un semplice dolcetto casalingo ed un po’ di latte riuscivano a darci una serenità ed una gioia unica di quei momenti.
E ieri non ho resistito, ne ho comprato qualcuno ed oggi voglio fare una sorpresa ai miei nipotini, questa sera li farò cenare a base del mio semplice pan mein e latte, chissà che non riesca a trasmettergli un po’ di quella gioia che provavo da piccola.
Nonna Francesca, Abbiategrasso anni ‘50
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