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Politica, Castano Primo

"Quell'interpellanza scomoda..."

Fratelli d'Italia e Forza Italia intervengono sulla mancata accettazione della loro interpellanza sulla moschea. E chiedono anche alla Lega di non continuare ad usare i loro due simboli.

L'hanno ribattezzata "storia di un'interpellanza scomoda", proprio per rimarcare in maniera ancora più concreta quanto accaduto durante l'ultimo consiglio comunale, o meglio già prima che ci si sedesse sui banchi della massima assise cittadina. Vogliono che si faccia, insomma (e una volta per tutte), chiarezza Fratelli d'Italia e Forza Italia e lo chiedono, a gran voce, da una parte al sindaco Giuseppe Pignatiello ed alla sua Amministrazione comunale, dall'altra al gruppo della Lega castanese. "Che cosa è successo? - spiegano Carlo Iannantuono e Franco Gaiara, i referenti delle due forze politiche della città - Molto semplice: partiamo, innanzitutto, dal fatto che il primo cittadino non ha accettato la nostra interpellanza sulla moschea. Beh, ci sarebbe piaciuto avere dall'attuale squadra di governo aggiornamenti su questa situazione, però, purtroppo, si è fatto in modo di escludere la nostra richiesta all'ordine del giorno del consiglio comunale del 29 settembre. Il perché? Ipotesi di confusione creata dalla presenza sul documento dei simboli di Forza Italia e Fratelli d'Italia che, come comunicato al primo cittadino ed al segretario comunale, non fanno più parte del 'Patto del Cambiamento', bensì sono ora rappresentati, appunto, nella massima assise dal consigliere Roberto Colombo. Porteremo, adesso, l'accaduto all'attenzione delle autorità competenti, oltre, ovvio, vista l'importanza dell'argomento, a ripresentare la medesima interpellanza in futuro". Confusione, dunque, è la parole sulla quale vogliono concentrarsi le due realtà politiche castanesi. "Quale confusione, ci domandiamo, visto che Fratelli d'Italia e Forza Italia non fanno più parte del 'Patto del Cambiamento'? Seconda questione e qui entra in gioco proprio il 'Patto del Cambiamento': non comprendiamo la scelta di quel che resta del gruppo di ostinarsi ad utilizzare i nostri simboli, nonostante i ripetuti inviti a non farlo. Sicuramente, se ci fosse stata buona volontà e onestà intellettuale, oggi tutti i castanesi saprebbero qualcosa in più della situazione moschea".

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