Va bene sentirsi allenatori sempre e comunque, ma forse si è superato il limite...
Va bene che in occasione del Mondiale o di qualsiasi altro importante appuntamento calcistico, a livello nazionale o internazionale, noi italiani ci sentiamo tutti un popolo di allenatori, opinionisti e critici. Però, ora, è arrivato il momento di dire "basta!". Il limite, sempre se un limite esiste, è, infatti e, purtroppo (diciamo noi), ben oltre il consentito. Lecito esprimere la propria opinione in merito a questa o quella scelta, giusta o sbagliata, ma, forse ciò che lascia senza parole sono certe dichiarazioni che arrivano da ambienti e mondi che, in fondo, con lo sport non c'entrano nulla. Un parere, chiunque lo può dare, ci mancherebbe, dipende, invece, dai toni che si usano per esprimere il proprio punto di vista. Per questo, oggi più che in altre occasioni, ci sentiamo di ribadire a gran voce, e lo ripetiamo di nuovo "Basta!... Che la politica torni a fare la politica!". C'è un Paese, il nostro, l'Italia, che non è quella calcistica, che sta vivendo un periodo di crisi e di grande incertezza e chi è stato scelto per amministrarci, per guidarci in questi anni, sembra essere proiettato più verso altri argomenti che non sono quelli che ci riguardano direttamente. Il nostro, mi preme sottolinearlo, non vuole essere assolutamente un attacco indirizzato a qualcuno in particolare, ma semplicemente una puntualizzazione su episodi e affermazioni che ci hanno fatto riflettere e pensare. Troppo facile, direbbe qualcuno utilizzando un vecchio detto "tirare il sasso e, poi, nascondere la mano...", troppo facile lanciarsi in dichiarazioni, forse troppo frettolose e, successivamente, fare retromarcia chiedendo scusa o dicendo che quelle dichiarazioni sono state male interpretate. Il calcio di errori ne ha fatti, ne fa tuttora e continuerà a farne, in fondo, però, non è l'unico. Nessuno del mondo dello sport, correggetemi se sbaglio, mi sembra si sia mai permesso di criticare o di attaccare altre realtà o istituzioni, o almeno non con certi toni, quindi "se tanto mi da tanto..." è giusto che anche la politica, una su tutte e non a caso, si comporti nello stesso modo. "Che la politica torni a fare la politica". Lo diciamo oggi e lo ripeteremo in futuro.