"La scuola la fanno gli insegnanti, sbrigatevi a mandarceli". Amministrazione comunale e mondo scolastico di Canegrate lanciano un appello, con tanto di numeri, al Governo.
Sono preoccupati e non lo nascondono. Anzi, lo condensano in un invito preciso: "La scuola la fanno gli insegnanti, sbrigatevi a mandarceli". Amministrazione comunale e mondo scolastico di Canegrate non si limitano ad indirizzare al Governo un invito generale, ma lo corredano di dati numerici precisi. Tutti riconducibili ad un concetto chiave: manca personale in molti ambiti, quindi in queste condizioni andare avanti è spesso peggio delle fatiche di Sisifo. "Nella scuola dell'Infanzia mancano i quattro docenti di supporto Covid - esordisce il Comune in una nota - nella Primaria, 13 cattedre devono ancora essere coperte e tra queste sette sono di sostegno; ancora, alla Secondaria non ci sono all'appello 12 docenti su 29 curriculari, 9 su 13 tra quelli di sostegno". Insomma, il piatto piange e, per quanto i dirigenti scolastici si sobbarchino sforzi titanici per fare quadrare tutto il quadrabile, dice il Comune, occorrono rinforzi. E subito. "Ringraziamo il dirigente reggente - prosegue la nota - professoressa Chiara Lanzani e il consiglio d'istituto per la sensibilità e l'attenzione con cui venerdì sono stati approvati i servizi di prescuola all'Infanzia e pre e post scuola alla Primaria, che, assieme al trasporto per la Primaria e la Secondaria, partiranno regolarmente il 25 settembre". Ma se qui si viaggia a suon di sorrisi, i musi lunghi arrivano da un'altra sottolineatura: "E' grave- prosegue il Comune - che nella medesima seduta il consiglio d'istituto sia stato costretto dalla scarsità del personale docente a confermare orari provvisori e ridotti". Da qui la scelta di comunicare alle direzioni nazionali e regionali "Tutta la propria preoccupazione causata dall'estenuante lentezza delle operazioni di assegnazione del personale alle scuole". In soldoni, il Comune intona un refrain preciso: ci sono situazioni da coprire che non possono attendere, pena un loro incancrenirsi che sarebbe dannoso per studenti, genitori, insegnanti e per lo stesso Comune.