Monsignor Erminio Villa dalla basilica di Legnano è stato destinato dal vescovo alla comunità pastorale Beata Vergine del Carmelo ad Appiano Gentile.
Del suo trasferimento si sapeva già dallo scorso giugno. Adesso,con la messa celebrata domenica 30 agosto, la comunità della Parrocchia di San Magno in Legnano si è stretta intorno a monsignor Erminio Villa che dalla basilica della città del Carroccio è stato destinato dal vescovo alla comunità pastorale Beata Vergine del Carmelo ad Appiano Gentile. Una presenza breve, ma intensa e importante, quella di monsignor Villa nella comunità parrocchiale legnanese. Già lui stesso, lo scorso giugno, in occasione di una Santa Messa in cui aveva anticipato questo suo trasferimento, aveva espresso con chiarezza il forte legame che aveva instaurato con Legnano e mai sarà destinato a estinguersi. "L'arcivescovo mi ha detto - aveva spiegato - sei ancora pieno di forze, prenditi una Parrocchia anzi tre, poi in futuro magari ti prenderai anche il Decanato con 17". Un messaggio alla comunità, il suo, in cui simpatia, cordialità e senso di fraternità realizzano un'armonica fusione. "Se siamo in emergenza, se vi è bisogno di qualcuno che dia la propria vita - aggiunse don Villa - eccoci qui, andrò in una zona di confine, nella zona di Como, quella zona sarà il mio territorio di lavoro, sorridendo ho detto al vescovo "com me usato sicuro". Monsignor Villa ha confermato il suo dispiacere per doversi staccare da Legnano "Dove in un anno si sono costruite con i preti belle relazioni". Ma è certo che i legami fraterni instaurati, le amicizie nate, i rapporti cresciuti piano piano fino a farsi di granito, i ricordi accumulati all'ombra del campanile di San Magno saranno sempre suoi dolci compagni di strada. "State certi che li conserverò - ha ribadito - ci vedremo una tantum, certo, ma questo non significa che non vi porterò nel cuore. Non so fare altro che volere bene alla gente e ci metterò sempre entusiasmo e sguardo degli occhi, dobbiamo agire non per noi stessi, ma perché venga sempre più il regno di Dio". Durante l'ultima messa ha voluto lasciare all'ampia schiera di fedeli riuniti per salutarlo e augurargli il meglio per la nuova avventura pastorale un messaggio profumato di fraternità: "Le negatività le vediamo tutti i giorni - ha spiegato durante l'omelia - ce ne parlano fin alla noia, dobbiamo impegnarci a scoprire le positività e questo può accadere solo a coloro che hanno la mente aperta, l'intelligenza della fede, la capacità di leggere in profondità, non è possibile che Dio non parli, egli parla nel tempo".