L'Amministrazione comunale di Busto Garolfo manda in soffitta l'ordinanza con cui aveva stabilito in via precauzionale lo stop al possibile arrivo di impianti 5G sul suo territorio.
Prima il divieto di sperimentazione, ora la sua revoca. L'Amministrazione comunale di Busto Garolfo manda in soffitta l'ordinanza con cui, il 27 maggio scorso, aveva stabilito in via precauzionale lo stop al possibile arrivo di impianti 5G sul suo territorio. Un provvedimento la cui ratio risiedeva, come ricorda la stessa Amministrazione, nell' attesa dell'emanazione delle linee guida aggiornate da parte di organismi di tutela della salute e dell'ambiente nazionali e regionali basati su dati scientifici più aggiornati". In particolar modo il Comune voleva vederci chiaro sulla classificazione di alcune patologie che potrebbero derivare dalle frequenze di tali impianti quali quelle cancerogene, sulla scorta di quanto aveva evidenziato l'International agency for research of cancer. Adesso, però, il decreto legge licenziato dal Governo lo scorso luglio ha introdotto una modifica che chiarisce la situazione sul piano normativo e i limiti degli interventi attuabili da parte dei comuni. Vi si legge infatti che "I Comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate dal territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e in ogni caso di incidere , anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità riservati allo Stato". Da qui la revoca della decisione della precedente ordinanza impeditiva da parte del Comune.