Gli scatti di Franco Gualdoni dello spettacolo celeste che tornerà tra 6683 anni. Ecco la storia di questa cometa e consigli per come poterla vedere.
Approfittatene, di questo cielo estivo pulito e delle miti temperature notturne, perché sono gli ultimi giorni per osservare la cometa Neowise senza dover montare un costoso telescopio o un teleobiettivo come quelli di un fotoreporter da stadio. La si può ancora scorgere a occhio nudo, ormai ben sopra l’orizzonte a nordovest. Se ne sta lì per tutta la notte, sotto il Grande carro, ma la sua luce va pian piano affievolendosi. La sua curva di luce è in discesa, perché si allontana da Sole: “La osservo ogni giorno e mi sono accorto che la sua luce sta sbiadendo, anche se è molto facile trovarla in cielo perché ormai ha una coda estesissima, 15 o 20 gradi - spiega Alessandro Marchini, direttore dell’osservatorio astronomico dell’università di Siena - ma tra una settimana, al massimo dieci giorni, scenderà sotto la quinta magnitudine. Significa che non sarà più visibile a occhio nudo, servirà almeno un binocolo”. Nessuno di noi rivedrà mai più Neowise, una volta che sarà tornata da dove è venuta. Scoperta a marzo dal telescopio dal quale ha preso il nome, è una cometa di lungo periodo, proviene da uno dei quartieri periferici del Sistema solare, la nube di Oort. Tornerà dalle nostre parti tra 6.683 anni, secondo gli ultimi calcoli. Le comete sono oggetti piuttosto imprevedibili, lo dimostra il fatto che anche di recente alcune di loro battezzate frettolosamente come ‘cometa dell’anno’ o ‘del secolo’, hanno deluso le aspettative. Neowise è stata una sorpresa, che vale la pena godersi fino alla fine, per trovarla basta scendere con lo sguardo dalla costellazione più famosa di tutte, il Grande carro: “C’è di buono che ora è visibile tutta la notte, dalle prime ore dopo il tramonto la si può notare a nordovest, con un orizzonte libero da ostacoli - sottolinea Marchini - a occhio nudo si vede quella che sembra una stella sfocata. Il puntino luminoso è il suo nucleo, avvolto dalla chioma di polveri che riflette la luce del Sole. Col binocolo, consigliatissimo, si apprezza la lunga coda. Una curiosità: la coda delle comete è sempre rivolta dalla parte opposta rispetto al Sole, perché è ‘pettinata’ dal vento solare. In questo momento, mentre si allontana, la sua coda quindi la precede”. Neowise si sta allontanando dal Sole e avvicinando alla Terra, arriverà a circa 100 milioni di chilometri dal nostro Pianeta tra il 22 e il 23 luglio. Ma questo non le sta impedendo comunque di calare di luminosità: “Perciò bisogna affrettarsi e uscire per vederla - aggiunge l’astrofisico - anche se si avvicina a noi, il fatto che si stia allontanando dal Sole incide di più, la superficie esposta ai raggi solari diminuisce e con essa l’attività che genera i gas della chioma e della coda. E questo fa calare la sua luminosità. Inoltre ora siamo in Luna nuova, ma nei prossimi giorni la Luna diventerà sempre più padrona del cielo, schiarendolo, e rendendo difficile l’osservazione della cometa”. Infine qualche consiglio per fotografarla. Un’altra buona notizia è che non servono, non ancora, attrezzature particolari: “Chi non ha un telescopio può usare una macchina fotografica su cavalletto - conclude Marchini - con un obiettivo molto luminoso e una esposizione da uno a otto secondi si possono scattare foto bellissime, anche paesaggistiche, per avere un ricordo della cometa sulle nostre teste. Se invece si ha un potente teleobiettivo, serve una montatura con inseguitore astronomico, che tenga fermo il campo inquadrato. Perché la rotazione terrestre fa sì che si sposti e si abbassi sull’orizzonte durante la notte. Infine, con un telescopio o un teleobiettivo molto luminoso (e molto costoso, come quelli dei fotografi allo stadio, per intenderci) è possibile riprendere anche la sua coda di ioni”.