"Non perdeva occasione per allestire la slitta di Babbo Natale o per organizzare la castagnata, se non lo storico presepe oppure il falò di San Martino".
Non è facile credere che da oggi Antonio Merenda non sia più tra di noi.
So che è lì in cielo a guardarci con il suo sorriso pronto a condividere ogni gioia e a pronunciare una parola di simpatia per strapparti un momento di allegria.
Antonio non era solo un bravissimo marito per Gisella, un padre eccezionale per Stefano e Alessia o un nonno amorevole e premuroso ma anche una persona amata e apprezzata da tutta la comunità.
Quel "terrone/lombardo" era straordinariamente intelligente, buono e simpatico e per Inveruno ha rappresentato un importante anello di aggregazione sociale.
Non perdeva occasione per allestire la slitta di Babbo Natale o per organizzare la castagnata, se non lo storico presepe oppure il falò di San Martino.
Lui credeva nelle tradizioni cristiane, popolari e umane.
Per questa ragione, coerentemente, aveva rispetto nei valori sacri e inviolabili come l'onestà, la famiglia e l'essere umano in quanto uomo.
Sino a pochi giorni fa riusciva ancora, nonostante la sofferenza che lo affliggeva, a donarti un sorriso. Sorriso pieno di sincerità e luce che forse sperava coprisse quelle lacrime che contemporaneamente gli sfregiavano il viso, con la stessa vigliaccheria dell'infame malattia che l'aveva colpito.
Ieri è stato il suo compleanno e oggi il buon Dio ha voluto che Antonio si liberasse da quel corpo che non gli apparteneva più.
È tornato a sorridere e sereno col suo grande cuore a vigilare dall'alto sulla sua famiglia che ha sempre saputo ricambiare il suo grande amore.
Sono certo che siamo in tanti quelli che gli volevamo bene e che lo ricorderemo per sempre!
Un bacio Antonio, il tuo amico Ettore