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Turbigo, Musica

La banda non suonerà più?

L'emergenza Covid e il 'lockdown' hanno messo in seria difficoltà il corpo bandistico 'La Cittadina' di Turbigo. Il maestro Alessandro Tanzini sta seriamente pensando di chiudere.

La possibilità, purtroppo, c'è, eccome! Sì, certo, va detto, in questo momento ci sta ancora riflettendo, ma chiaro è che l'emergenza dovuta al Covid-19 e, quindi, il conseguente 'stop' alle varie attività e iniziative in calendario hanno creato grandi e gravi difficoltà. Il Corpo Bandistico 'La Cittadina' di Turbigo chiude i battenti? "Una decisione che sarebbe davvero molto sofferta - spiega il maestro, nonché presidente Alessandro Tanzini - Sapete quanto io sia legato alla banda, nata con mio nonno (il cavalier Ugo Tanzini) e, quindi, proseguita con me, però non posso far finta che il Coronavirus non ci abbia penalizzato e parecchio. Da quando, infatti, c'è stato il 'lockdown' non abbiamo più avuto occasione di ritrovarci, se non solo con l'utilizzo delle varie tecnologie informatiche, e tutto ciò, ovvio, per una realtà come la nostra dove è fondamentale provare le musiche assieme, diventa una complessità enorme. Senza dimenticare, poi, da una parte la mancanza di giovani leve, altro tassello significativo che, col tempo, si sta facendo sempre più sentire (i volantini mandati alle scuole di primo grado di Turbigo e Robecchetto, ad esempio, non hanno sortito il risultato sperato, perché non ci sono stati iscritti), quindi il fatto che anche i veterani, proprio a causa dei mesi di inattività, cominciano ad avere qualche problema e stanno manifestando la volontà di lasciare, in quanto non vedendo più i classici e normali obiettivi comuni, quali erano appunto i concerti e gli eventi, sentono venire meno, contemporaneamente, il desiderio di suonare". Dubbi, perplessità e tanti punti interrogativi sul presente e sul futuro, insomma, si susseguono, ormai da settimane, nella testa dello stesso maestro Tanzini. "Inutile negare che il momento è complicato sotto ogni aspetto e punto di vista; un aiuto importante potrebbe arrivare dalle istituzioni a qualsiasi livello, perché, purtroppo, la burocrazia ci sta letteralmente uccidendo - afferma - E' noto, infatti, come il terzo settore, a breve, entrerà in vigore anche per noi e, perciò, adeguarci alle nuove normative, non è che porti chissà quali stravolgimenti, ma richiederà più persone e più tempo da dedicare all'associazione e questo, dal momento che ognuno ha il suo lavoro o i suoi impegni, capite bene che diventa una problematica non da poco. Con l'inizio del 2020 c'è stato, per fortuna, l'ingresso del maestro Mario Arrigoni, che ci sta dando una mano per la direzione musicale ed artistica, sgravandomi dai momenti di preparazione delle partiture, ecc... e permettendomi, così, di occuparmi della parte pratica e musicale. Ci manca, invece, un sostegno dal punto di vista organizzativo". Si fa fatica, dunque, e le prospettive per il futuro, alla fine, non è che siano delle migliori. Anzi! "Dopo il 'lockdown', adesso i centri culturali, secondo l'ordinanza di Regione Lombardia, possono riaprire, però senza regole davvero specifiche per il nostro settore - ribadisce - L'unica certezza è che ci possono essere eventuali risvolti penali qualora accada qualcosa ad un componente e, pertanto, la paura in tale senso impedisce alle varie bande, ai cori ed alle associazioni musicali di riprendere l'attività. Ancora, gli adeguamenti che ci vengono richiesti (barriere in plexiglass, distanziamento, sanificazione costante e via dicendo), per noi sarebbero praticamente impossibili, sia dal punto di vista pratico, sia per i costi, troppo onerosi per una realtà di paese come siamo noi". Serve, insomma, quando si dice "una vera inversione di rotta" in tutti i sensi, ma è tutt'altro che semplice arrivarci, a meno che non ci sia qualcuno che abbia la volontà di 'mettersi in gioco'. "Lancio un appello a qualsiasi cittadino, musicisti o ex musicisti, qualora avessero voglia di entrare a fare parte della nostra grande famiglia - conclude Tanzini - Un gruppo che vive di e per la musica e che ha fatto della stessa musica un'opportunità e un'occasione. L'invito, allora, lo ripeto è rivolto a tutti, partendo dai giovani in età scolare fino a chi è più avanti con l'età, per provare assieme a non far morire un pezzo di storia di Turbigo".

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