Dopo anni e anni, va in pensione la storica bibliotecaria del Comune di Turbigo. Giuseppina Colombo, una vita tra i libri e quei tantissimi ricordi del paese e dei turbighesi.
Il primo pensiero, inevitabilmente, va ai turbighesi e a Turbigo (quella che ha ribattezzato la "sua seconda casa"). E, inevitabilmente, allora ecco che, subito, i ricordi si mischiano con le emozioni (tante, tantissime). Già, perché dopo anni e anni di grande impegno e attenzione, per Giuseppina Colombo , storica bibliotecaria del Comune, è arrivato il momento della pensione. "Voglio esprimere un'enorme gratitudine verso il paese - racconta - Qui ho trovato, infatti, una bellissima complicità da parte di tutti i cittadini, rapportandomi quasi in maniera quotidiana e costante con diverse persone. Le immagini che poterò per sempre nel mio cuore sono numerose: ho visto bambini diventare adulti, giovani laurearsi e sposarsi, qualcuno fare anche lavori importanti oppure andare all'estero per proseguire il suo percorso di studio o per la professione. Vado via con molta nostalgia e con il rimpianto di non essere riuscita a portare a termine quanto mi ero prefissata, perché purtroppo i due mesi di sosta forzata causa Coronavirus non me lo hanno permesso". Gli occhi, insomma, dai quali traspare coinvolgimento e amore per il suo lavoro e, poi, la vita intera, come si dice, dedicata, appunto, a far crescere l'importante realtà comunale. "Sono arrivata nel 1982 da un altro Comune, dove avevo prestato servizio per qualche tempo e dopo avere vinto un concorso per l'ufficio Ecologia - continua - Quindi, una decina di anni più tardi, vedendo proprio la biblioteca che si trovava in uno stato un po' di abbandono, ho deciso di cambiare e di chiedere il trasferimento qui". Dagli inizi degli anni '90, allora, è cominciata ufficialmente l'esperienza da bibliotecaria. "Sono stati momenti significativi sotto ogni aspetto e punto di vista - conclude - Non c'è un episodio particolare che ricordo più di altri, in quanto qualsiasi istante è stato fondamentale. Dalle iniziative promosse per le diverse fasce di età della popolazione ai turbighesi incontrati, fino ai libri che abbiamo recuperato e che sono andati ad arricchire i testi presenti, ecc... Ora l'emozione e la commozione di lasciare sono certamente enormi: a chi verrà dopo di me, voglio dire di guardare oltre e di non fermarsi all'apparenza, perché i cittadini di Turbigo sono gente meravigliosa. Alcune volte per riuscire a coinvolgerli occorre insistere, ma, alla fine, i risultati che si ottengono sono davvero straordinari. Questo, insomma, il consiglio a chi mi succederà".
"TURBIGO E' LA MIA SECONDA CASA"