Antonio Tola conosce da cima a fondo la realtà in cui vive per l'impegno sociale che profonde nel quotidiano.
Lo vede come il fumo negli occhi e non ne fa mistero. Sia a livello personale, sia per conto del "Laboratorio di quartiere" di Mazzafame di cui è esponente. Antonio Tola conosce da cima a fondo la realtà in cui vive per l'impegno sociale che profonde nel quotidiano. E il cambio di destinazione d'uso dell'area compresa tra le vie Sabotino, Menotti e Sauro deciso dal commissario prefettizio Cristiana Cirelli che permetterà il sorgere di una struttura commerciale su un'area verde non gli va davvero giù. Anche perché, ricorda, un supermercato in quella zona vi era già ed è chiuso ormai da anni pur se il quartiere ne ha a più riprese manifestata l'esigenza. "Il nostro parere su questo tipo di progetto è di assoluta contrarietà - dice - sia a livello personale che come "Laboratorio di quartiere", è un'indecenza, come si fa a distruggere un'altra area vergine quando abbiamo a distanza di cinquecento duecento metri un megagalattico capannone abbandonato , è inimmaginabile l'idea di città che si ha; la domanda è da porre a tutti i candidati sindaci se davvero si voglia tutto questo". Tola preannuncia che l'associazione si riunirà a breve per valutare in modo più compiuto il progetto verso il quale, comunque, conferma l'orientamento di dissenso.