Il tecnico del Bologna, Sinisa Mihajlovic, dopo i mesi di battaglia contro la leucemia, ha ripreso ad allenarsi a Casteldebole. Un vero e proprio lottatore nato.
Il 'guerriero' che è tornato in campo. Pantaloncini, maglietta e via dalla testa il cappello, eccolo di nuovo là, sul terreno di gioco, quello che da sempre è la sua 'seconda casa'. Ma, in fondo, non c'erano dubbi che, prima o poi, questo sarebbe accaduto, perché Mihajlovic è così. Sinisa il combattente nato; Sinisa lo sportivo che ha conquistato i tanti tifosi e appassionati con la grinta, il carattere e la grande volontà; Sinisa che non si è mai arreso, nemmeno quando la leucemia è entrata prepotentemente nella sua vita e l'ha costretto a mettere in 'stand by' l'esperienza di allenatore sulla panchina del Bologna per sottoporsi alle fondamentali e necessarie cure. Un lottatore con la 'L' maiuscola, insomma, che, ancora una volta, come già ci aveva abituato in questi mesi di battaglia contro la malattia, ha voluto lanciare un messaggio di forza e speranza e lo ha fatto proprio mentre tutto il nostro Paese e, più in generale, il mondo intero si stanno confrontando con uno dei periodi più bui e difficili (la delicata emergenza Coronavirus). Il 'leone' che, alla fine, ha ricominciato ad allenarsi (un po' di corsa, addominali e stretching), provando a guardare, forse oggi sì, davvero il presente e il futuro con occhi diversi.