Era il 4 maggio del 1949, la tragedia di Superga, che si portò via per sempre il 'Grande Torino'. Una delle squadre più forti di tutti i tempi, un ricordo che continua a vivere nei cuori.
Il granata a colorare i cuori e gli animi. Il simbolo del Toro, poi, ben stampato in testa. E attorno le emozioni (tante, tantissime) che si mischiano con i ricordi e la commozione. Perché il 4 maggio per il mondo del pallone non è un giorno qualunque. No! E' il giorno, con la 'G' maiuscola, l'anniversario di quel magico e indimenticabile gruppo che ha scritto pagine e pagine di storia del calcio, facendo sognare tifosi e appassionati di ogni angolo dell'Italia e del pianeta. Il 'Grande Torino', come era stato ribattezzato, infatti, era molto di più di una semplice e normale squadra; era un simbolo, un esempio, un punto di riferimento, la società per eccellenza. Se giocavano loro, insomma, sapevi che un gol, un'azione, un contrasto, uno schema sarebbero stati qualcosa da rapire gli occhi e da focalizzare le attenzioni. Là sul campo non c'erano soltanto dei giocatori, ma dei veri e propri campioni. Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Émile, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Roger Revelli Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Romualdo Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Július Schubert... alla fine il tempo è come se si fosse fermato a quel 4 maggio del 1949 (l'incidente aereo sul colle di Superga che se li è portati via per sempre), in fondo, però, tutti loro hanno continuato, continuano e continueranno a vivere in ciascuno di noi.