Per ora è 'solo' un problema, ma se non si correrà tempestivamente ai ripari, rischierà di trasformarsi in una vera e propria emergenza ambientale. ALA e la campagna.
Per ora è 'solo' un problema, ma se non si correrà tempestivamente ai ripari, rischierà di trasformarsi in una vera e propria emergenza ambientale, che andrà ad aggiungersi a quella sanitaria in atto: sono, infatti, sempre più numerosi i guanti monouso e le mascherine che, una volta utilizzati, vengono abbandonati su suolo pubblico (lungo i marciapiedi, così come nelle aree verdi). Gesti che denotano non solo una scarsa coscienza ambientale, ma anche una limitata conoscenza dei danni che in questo modo si va a provocare: anzitutto perché, non essendo materiali biodegradabili, guanti e mascherine impiegano anni e anni prima di disperdersi e poi perché, vista l’emergenza sanitaria in atto, costituiscono un potenziale rischio per la salute pubblica. Aderendo alla campagna lanciata in questi giorni dalla Città Metropolitana di Milano contro l’abbandono di questi dispositivi di protezione individuale, AEMME Linea Ambiente intende richiamare i cittadini dei 17 Comuni in cui opera a prestare la massima attenzione, da qui in avanti: nella prospettiva che tali dispositivi dovranno, infatti, accompagnare la vita quotidiana delle persone ancora a lungo, è importante che ciascuno si attenga a comportamenti corretti, gettando questi materiali solo ed esclusivamente nel sacco dei rifiuti indifferenziati o nei cestini stradali, qualora ci si trovi fuori casa. Giova, intanto, ricordare anche le modalità per lo smaltimento dei rifiuti domestici: le persone in stato di quarantena obbligatoria perché risultate positive al Covid-19 a seguito di tampone, hanno l’obbligo di non differenziare i rifiuti e di gettare tutto nel sacco dell’indifferenziato che andrà, a propria volta, inserito in un altro sacco, in modo da formare un involucro resistente, che conservi il contenuto senza pericolo di fuoriuscita. Le persone che non presentano sintomi e che non si trovano in stato di quarantena imposta dalle strutture sanitarie devono continuare a praticare la differenziazione dei rifiuti, avendo però l’accortezza di smaltire i fazzoletti di carta utilizzati non nel sacchetto dell’umido, bensì in quello dei rifiuti indifferenziati. Anche in questo caso occorre il doppio sacchetto, uno dentro l’altro, per evitare fuoriuscite.