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"Ho paura sì, ma confido nella scienza e nel buon senso delle persone"

"Sono un Avvocato e questa volta non scriverò di norme, articoli di legge e commi. Parlerò come un qualsiasi cittadino di questo paese perchè anche io sono una persona..."

E ora?
E ora niente...solo silenzio.
Sono un Avvocato e questa volta non scriverò di norme, articoli di legge e commi.
Parlerò come un qualsiasi cittadino di questo paese perchè anche io, al di là del mio ruolo e della professione che svolgo con tenacia e passione quotidianamente, sono una persona... proprio come chi mi sta leggendo in questo momento.
Ho paura anche io. Temo questo male impercettibile che ha paralizzato le nostre giornate.
E' tutto immobile e privo di colori.
Solo nel cielo riesco ad immaginare quell'arcobaleno con cui, a partire dai bambini, ci si sta virtualmente abbracciando pensando: "andrà tutto bene".
Gli occhi della gente, quasi invisibili dietro le mascherine, sono velati dalle preoccupazioni ma al tempo stesso illuminati dalla speranza che prima o poi questo incubo finirà.
Tutto è cambiato, in maniera repentina ed inaspettata.
Si vive sì, ma guardandosi alle spalle, cercando di schivare chi ci viene incontro e si avvicina troppo.
E si riflette, perchè di tempo libero ora ce n'è fin troppo.
Io, in particolare, mi soffermo a pensare se questa sensazione, passata la tempesta, se ne andrà. Se queste nuove "abitudini" lasceranno posto a quelle che hanno caratterizzato ogni nostra singola giornata fino a poco tempo fa, o se tutto questo segnerà ciascuno di noi a tal punto che tutto ciò che è stato prima, difficilmente potrà tornare com'era.
Mi chiedo anche, ripensando a chi ha fatto parte della mia vita e che da tempo non c'è più, cosa avrebbe pensato di ciò che stiamo vivendo. I nonni per esempio...
Come avrebbero commentato le canzoni, simbolo della nostra Italia, che si sentivano echeggiare dai balconi i primi giorni di questo nostro nuovo modo di vivere "in casa"?
Ma ormai anche la musica, con il crescere quotidiano dei numeri, non si sente più.
L'unico rumore costante è quello delle televisioni e dei notiziari, nella speranza di ascoltare qualche novità che ci faccia respirare (perchè ormai si vive pensando che persino l'aria possa farci male).
La verità è che pochi di noi, di fronte a questa tragedia, se la sentono di cantare ancora.
Si resta per lo più rinchiusi nella propria intimità, e con il massimo rispetto per le perdite che stanno colpendo il nostro Paese.
E così trascorrono le giornate, tutte uguali a quella precedente e a quella che verrà.
Una cosa certamente però dobbiamo fare ogni giorno: ringraziare.
Per chi sta bene, di essere sani; per chi soffre, i medici e gli infermieri che, in alcuni casi, hanno dato la loro vita per noi.
Sforziamoci di accettare e vivere al meglio (e non come un sacrificio, benchè lo sia sotto molti profili) questa quarantena perchè, anche se stiamo di fatto perdendo ogni giorno qualcosa di noi e del nostro modo di vivere, lo stiamo facendo per il bene nostro e anche degli altri.
E oggi più che mai c'è bisogno di non essere egoisti, ma vicini al prossimo, così come c'è la necessità di non essere persone cieche che guardano solo al loro, ma individui con lo sguardo rivolto agli altri.
E' un momento in cui si può anche imparare a riscoprire (o addirittura a scoprire per la prima volta) cose che normalmente non "vediamo", perchè scontate..
Preoccupiamoci sì, di quello che sarà il dopo, e che per molti versi è già ora, ma non perdiamo la speranza che, anche se piano piano, torneremo a rialzarci.
Sono un Avvocato, e oggi ho deciso di condividere un pensiero legato a questo momento che credo nessuno di noi dimenticherà mai.
Ho paura si, ma confido nella scienza e nel buon senso delle persone.
#andrà tutto bene

di Giulio Guffanti

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