Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Fornaroli di Magenta, ormai da anni, annovera una reputazione di altissimo rispetto in tutto il territorio.
Un reparto di vera eccellenza, un luogo in cui curarsi e accogliere nuove vite in totale sicurezza e fiducia. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Fornaroli di Magenta, ormai da anni, annovera una reputazione di altissimo rispetto in tutto il territorio, accogliendo ragazze e donne dall’intero comprensorio del magentino, castanese e anche abbiatense. In questi ultimi due mesi, anche il reparto ha saputo e dovuto adattarsi ad un’emergenza imprevista e che ha rivoluzionato il modo di lavorare e agire di tutti. Nascere durante una pandemia è un’esperienza diversa, che forse un giorno i neonati potranno raccontare con orgoglio. Ora, compito di tutto il personale ospedaliero, è far vivere bene questo momento alle famiglie e ai nuovi arrivati. “In effetti questi mesi ci hanno imposto diversi cambiamenti – ci spiega il primario Pietro Barbacini – abbiamo dovuto fermare tutte le attività ambulatoriali e chirurgiche (anche se si stanno riprogrammando aperture e ripresa degli interventi), riducendo gli spazi, per far posto ad altri reparti che necessitavano le cure per il Coronavirus. Anche parte del nostro personale ha saputo adattarsi con grande competenza e ne sono orgoglioso”. Forse non a tutti è ancora riconosciuto il ruolo di eccellenza che il reparto del dottor Barbacini ha nel panorama nazionale della chirurgia del prolasso e dell’incontinenza urinaria, che ogni anno permette la cura tra le 200 e 300 donne. Un vero e proprio ‘vanto’ dell’intero Fornaroli, che si affianca alla ginecologia tradizionale e agli interventi di oncologia. “Il mio consiglio – prosegue il dottore – è fare sempre molta prevenzione: almeno una visita ginecologia all’anno; la mammografia dopo i 40, pap test e screening. Con attenzione si possono monitorare e anticipare tante problematiche”.
Ma in questo tempo di ‘Covid-19’ le nascite non si fermano… ed è proprio qui che sono cambiati protocolli e attenzioni. In primo luogo nella degenza: le future mamme possono, giustamente per evitare rischi, avere accanto il compagno o una persona di riferimento solo per il momento effettivo di travaglio, lasciando la giusta intimità nelle camere a loro e ai loro figli. “Sono circa 1200 le nascite all’anno – spiega Pietro Barbacini – per questo dobbiamo prestare la massima attenzione. Appena una madre arriva per partorire viene sottoposta al tampone per il Covid. Se l’esito non arriva in tempo viene accolta in una sala travaglio dedicata che sarà poi sanificata, altrimenti se positiva per tempo viene trasferita al Sacco o alla Mangiagalli che sono le strutture regionali dedicate”. Due casi si sono verificati dall’inizio dell’epidemia, e il reparto l’ha gestito con grande professionalità e attenzione. “Tutto il personale utilizza poi i presidi di sicurezza dovuti – spiega – e le madri rimangono in camera tutto il tempo, saranno infermiere e ostetriche a prendersi cura di loro e dei loro figli”. In attesa di una rinnovata normalità, aver certezze è molto importante, per questo sapere che una struttura come il Fornaroli di Magenta (grazie anche ad accessi dedicati) può garantire tutte le tutele del caso, è un importante sostegno per tutte le famiglie.