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Milano

La nuova mobilità di Milano

Riapertura del 4 maggio: la città di Milano al lavoro per studiare il futuro trasporto pubblico e i futuri spostamenti nel capoluogo. Dalle piste ciclabili a finanziamenti per le bici.

Metro, bus, tram... più in generale la mobilità del capoluogo. Ed è proprio su questa importante e delicata tematica che il sindaco Beppe Sala, in un video sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di Milano, vuole porre l'attenzione in vista della prossima apertura del 4 maggio, dopo il lockdown per l'emergenza Coronavirus. "Stiamo aspettando, ovviamente, e speriamo arrivino il prima possibile, informazioni su come si ripartirà - afferma - Ma ci stiamo portando, comunque, avanti. Più nello specifico, troveremo formule per mettere il servizio in sicurezza, per esempio con quali modalità si accedere alle stazioni delle metro, come le bloccheremo se il numero è eccessivo, in che modo disegneremo i punti dove gli utenti potranno stare sulle banchine e in piedi o seduti nei vagoni. Ecco, chiedo da parte di tutti collaborazione, perché abbiamo 1200 carrozze delle metro, 1300 bus e 400 tram: è impensabile che metto qualcuno a controllare che abbiate le mascherine a posto. Detto ciò, però, è chiaro che la capacità del trasporto pubblico diminuirà di molto, con il conseguente aumento, purtroppo, del traffico veicolare in una città che già normalmente è inquinata. Ma, siccome non voglio solo subire, bensì vorrei usare questa situazione per rilanciare rispetto ad una mobilità diversa, ossia a quella dolce, elettrica e semplificata". In tale senso, allora, da una parte il sindaco del capoluogo lombardo sta chiedendo al Governo di poter fare piste ciclabili in maniera più facile, con deroghe al Codice della Strada (immaginate, insomma, al posto del cordolo, una striscia orizzontale), dall'altra, invece, che siano finanziati gli acquisti dei cittadini, in particolare per le biciclette elettriche. "Cosa faremo? - conclude - Una ciclabile con segnalazione orizzontale, che da San Babila va fino a Sesto Marelli (quindi Corso Venezia, Corso Buenos Aires e Viale Monza) oppure l'utilizzo dei controviali, in cui si mettono velocità massima a 30 all'ora e bici".

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