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Territorio

Castelletto, 'Festa dei popoli'

Dal pregiudizio all’accoglienza. Questo il motto e lo spirito con cui verrà presentata sabato 7 e domenica 8 giugno la prima ‘Festa dei Popoli’ organizzata dall’ ‘Academia Peregrini’ in collaborazione con la libreria ‘La Memoria del Mondo’ presso la Scala di Giacobbe. Una festa all’insegna dell’incontro tra persone e culture diverse, una proposta concreta rivolta ai cuggionesi per conoscere le diverse culture di cittadini originari di altri Paesi che già da tempo condividono con loro il territorio. E allora via libera al ‘Piccolo spettacolo di strada’: folklore, suoni e colori senegalesi e cubani ad opera degli artisti Ben & Ridiael ed Eduardo Cèspedes introdotti dalla relatrice Luz Amaro Osorio. Si prosegue la manifestazione la giornata di domenica con un approfondimento culturale tenuto alle 11 da Don Alessandro Vavassori (Pastorale migranti) e David Rustioni (Sportello immigrati del Castanese) e con stand, mostre, incontri e giochi a partire dalle 14. Una festa per non giudicare senza conoscere e per amalgamare culture che nel corso degli anni diventeranno un’unica, grande cultura italiana, come sostenuto anche dallo scrittore Pino Nardi che, in un recente articolo, afferma deciso che “l’immigrato clandestino cade nel circuito dell’illegalità in quanto ha paura di essere individuato, non può chiedere aiuto alla polizia e non può trovare un lavoro regolare perché non ha documenti. Bisogna mettere in atto politiche che abbiano un respiro più ampio che non la semplice tolleranza zero o gli sgomberi. Bisogna ricordare che l’irregolarità diviene criminalità nel momento in cui l’immigrato viene inserito in un circuito di lavoro nero, venendo spesso sfruttato”. Bisogna anche riconoscere come ormai il fenomeno dell’immigrazione non sia più transitorio e non avvenga solo in Italia. Basti fermarsi a pensare che, per esempio a Cuggiono, la scorsa domenica ben cinque ragazzi che hanno ricevuto la loro Prima Comunione venivano da altri Paesi. I nostri son sempre più paesi multi-etnici e solo un’adeguata accoglienza e controllo degli ingressi può garantire sicurezza a noi e un futuro migliore a loro. Ci auguriamo che la ‘Festa dei Popoli’ riesca nell’intento di sensibilizzazione necessaria per innescare il processo di rinascita. Perché la diversità è ricchezza.

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