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Salute, Storie, Magenta

In prima linea contro il Covid-19

Ieri mattina siamo stati ricevuti dal dottor Nicola Mumoli, direttore di Unità Operativa Complessa, reparti di Medicina I e II.

Le cose vanno un po’ meglio rispetto al recentissimo passato all’ospedale Fornaroli di Magenta. Ma non bisogna abbassare la guardia. Ieri mattina siamo stati ricevuti dal dottor Nicola Mumoli, direttore di Unità Operativa Complessa, reparti di Medicina I e II. Medico in prima linea in queste settimane di lotta al Covid -19. Ci tiene a precisare due cose, su tutte. La prima è quella di rimanere a casa e di non farsi prendere dalla voglia di evadere che può benissimo avere il sopravvento in queste bellissime giornate primaverili di Pasqua. La seconda sono i ringraziamenti a tutto il personale del Fornaroli. Da chi sanifica i locali e che svolge minuziosamente le pulizie delle stanze, agli operatori socio sanitari, le infermiere, i medici. “Tutti, nessuno escluso – dice il medico – hanno dato il massimo. Abbiamo messo la professionalità, ma soprattutto la passione e l’amore per i pazienti”. L’emergenza è scoppiata al Fornaroli il primo marzo. “Ce lo aspettavamo visto quello che stava accadendo a pochi chilometri da noi – aggiunge – la struttura si è attivata subito in maniera esemplare creando da subito due reparti Covid che sono la Medicina I e II, seguite poi dalla Medicina Geriatrica. Successivamente anche l’Oncologia si è trasformata in Onco Covid e così la Chirurgia a bassa intensità per un totale di circa 140 pazienti complessivi. Uno sforzo notevole sia dal punto di vista organizzativo che emotivo”. Oggi i reparti Covid sono tre. La settimana scorsa è stata chiusa la Chirurgia a bassa intensità e ieri la Onco Covid che è sempre pronta a tornare in funzione nel caso in cui la situazione dovesse improvvisamente tornare a peggiorare. Ma c’è una cosa che il dottor Mumoli vuole che si tenga ben presente. Tutto il personale ha vissuto e continua a vivere momenti carichi di emozione. La cosa più drammatica? “Vedere malati che soffrono – spiega - e quando ti rendi conto che una persona non ce la farà è un dramma. Non hai le armi, non hai la capacità di intervenire. Nella tragedia c’era quella dei propri cari che non potevano assistere il loro caro. Una cosa che non dimenticheremo mai”. A breve verranno attivate interessanti novità. A cominciare dagli ambulatori che seguiranno i pazienti Covid. Già da ora, per le persone che manifestano sintomi lievi, è stata attivata l’assistenza a domicilio. I pazienti continueranno ad essere seguiti e monitorati presso la loro abitazione.

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