A chi già si sta comportando secondo norme e buon senso lancia un messaggio chiaro: la strada intrapresa è quella giusta. Per gli altri, invece: "Cambiate rotta...".
A chi già si sta comportando secondo norme e buon senso lancia un messaggio chiaro: la strada intrapresa è quella giusta e i miglioramenti stanno cominciando a vedersi, vietato abbassare la guardia. Ma lei, Susanna Biondi, sindaco di Busto Garolfo, ne riserva uno altrettanto esplicito a quanti, invece, continuano a fare di testa loro mettendo a rischio la incolumità personale e dei concittadini ne riserva uno altrettanto esplicito: cambiate rotta perché non farlo può costare caro. E, già che c'è, mette i puntini sulle 'i' su una serie di aspetti, dalle sanzioni elevate dalla Polizia Locale verso i furbetti dello spostamento inopportuno alle modalità di fare la spesa. "Potendo guardare dentro i numeri - scrive - garantisco che stiamo migliorando e che le misure attivate dai decreti e dalle ordinanze sembrano produrre effetti positivi, però bisogna resistere". Poi passa al merito delle questioni specifiche. Primo capitolo, la spesa in paese, tema caldo che ha suscitato commenti di segno opposto sui social: "comprendo che sia faticoso, specialmente in questa settimana che precede la Pasqua, ma non si può uscire dal comune di residenza o domicilio se non recandosi nel negozio più vicino alla propria abitazione, anche se di altro comune, o acquistando in un punto prossimo al proprio posto di lavoro, naturalmente se ci si reca a lavorare, o sul tragitto casa- lavoro, per tutti gli altri la spesa va fatta nel territorio di Busto Garolfo". Anche perchè, aggiunge, se Busto autorizzasse agli spostamenti all'esterno del suo territorio non si avrebbe alcuna certezza che, giunti in un altro comune, non si possa poi incorrere in una sanzione. Ergo, la domanda implicita di Biondi è: il gioco vale la candela? Biondi ammette che le code per il supermercato "sono effettivamente molto importanti" ma, funzionando il criterio dell'assegnazione dei numeri ai clienti, ciascuno può farsi un'idea di quanto deve aspettare e, per non dover attendere molto, tornare a casa e ripresentarsi all'orario convenuto. Scomodo? Biondi non lo nega. Ma aggiunge che "siamo nel bel mezzo di una pandemia e le scomodità , i disagi e le fatiche toccano per forza a tutti". Se poi spesa debba essere, e visti i rischi insiti sempre negli spostamenti, non sia a piccole gocce ma di largo respiro: "si deve provvedere ad acquisti almeno settimanali". Perché per qualcuno uscire quotidianamente a fare la spesa potrà anche risultare uno spasso ma , in questo momento, ha solo il colore tetro del rischio. E vi è poi sempre, puntualizza Biondi, la carta da giocare della consegna a domicilio dei generi di prima necessità. Toni non meno fermi ancorché garbati il sindaco bustese usa anche quando deve passare ad affrontare la questione sanzioni. Se si vuole sicurezza, la prima regola, fa intendere, è spostarsi il meno possibile e lasciare al bando gli spostamenti inopportuni e differibili. Che, anche in paese, continuano però a fare la loro comparsa. "Dopo giorni e giorni in cui leggo sui sociale continue rimostranze perchè fuori ci sono troppe persone, troppe auto in circolazione, con conseguenti e pressanti richieste di intervenire sanzionando, capita poi che quando le sanzioni arrivano qualcuno inizia la lamentela per il motivo opposto, con ricostruzioni fantasiose dei atti, accusando i vigili di ogni nefandezza". Insomma, chiedere prima l'intervento dei Vigili e poi lamentarsi per il fatto che intervengano appare quantomeno , fa capire Biondi, un atteggiamento di concessione alla schizofrenia davvero incomprensibile. Così come del tutto infondata, sostiene appare la tesi di chi riduce questi controlli a un "fare cassa". Anche perchè i soldi delle sanzioni elevate non finiscono nelle casse di Busto Garolfo ma prendono la strada della Prefettura. Ovvio che elevare tali sanzioni, specifica Biondi, non metta il sorriso sulle labbra della Polizia Locale. Ma se ce la si cerca...