Nelle abitazioni dei runner che si sono iscritti alla prima edizione della ‘Stra in Casa’ donando una somma a scelta agli ospedali impegnati nella battaglia al Covid–19.
Di corsa, ma a casa propria. Una gara con tanto di pettorale, ma del tutto insolita quella che si è svolta sabato scorso. Dove? Nelle abitazioni dei runner che si sono iscritti alla prima edizione della ‘Stra in Casa’ donando una somma a scelta agli ospedali impegnati nella battaglia al Covid – 19 o alla Protezione Civile. Alla fine, in una sola giornata, sono stati raccolti 11.140 ero, aggiornati con le ultime donazioni. L’invito è arrivato dal runner Matteo Raimondi che ha avuto questa brillante idea. A digiuno dalle gare i runner si sono inventati metodi di allenamento artigianali. Chi corre attorno ai pochi metri del giardino di casa, chi sui tapis roulant, chi sui rulli, chi nel pollaio, chi sul balcone, chi si limita a qualche esercizio di allungamento. Ed è proprio quello che hanno fatto durante la gara di sabato. Una gara senza vincitori, ma con il solo obiettivo comune di sostenere gli ospedali. “Il complimento va principalmente a tutti quelli che hanno donato. – ha commentato Raimondi - Sono loro ad aver fatto tutto. La gente ha voglia di dare una mano, basta solo permetterglielo di fare”. Raimondi vive a Busto Arsizio. Runner di ottimi livello, tesserato per la società piemontese del Circuito Running, lavora alla Decathlon di Rescaldina, proprio nel reparto running. Sono stati 533 gli appassionati che hanno raccolto l’invito. Soprattutto dal legnanese, magentino, castanese, dalla zona di Busto, ma anche da fuori regione. Ognuno ha poi postato su facebook le divertenti ed ironiche immagini mentre era impegnato nell’insolita competizione a scopo benefico.