Un'area interna agli Spedali Civili di Brescia riconvertita in un ospedale COVID dedicato. In totale sono stati creati 180 posti per pazienti Coronavirus ed emergenze.
"Questa è una delle strutture più grandi di Regione Lombardia per il Coronavirus e nasce, con un modello che prendiamo da Israele, a Brescia che è la provincia, dopo Bergamo, che ha avuto l'impatto più importante e ha avuto una capacità di reazione forte nell'ospedale e anche sul territorio". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante la conferenza stampa di presentazione della riconversione di un'area interna agli Spedali Civili di Brescia che sarà riconvertita in un ospedale COVID dedicato. PENSIAMO ALLA 'FASE 2' - "Da qui, da questa struttura che sarà capace di 180 posti letto - ha continuato Gallera - stiamo già iniziando a pensare a una 'fase 2'. Che è prepararsi a un'eventuale seconda ondata del COVID-19 e predisponendo le nostre strutture anche a nuove problematiche relative a virus. Ma anche per altre problematiche sanitarie". "L'idea - ha continuato - è, quindi, quella di realizzare ospedali di emergenza o aree di ospedali che possono rimanere chiusi, ma pronti, e ospitare pazienti per grandi afflussi come ci insegna il modello di Israele. Dove hanno ospedali che vengono predisposti per le emergenze e lasciati pronti". RIFERIMENTO PER RECRUDESCENZA O ALTRE EMERGENZE - "Qui - ha spiegato l'assessore al Welfare - avremo il primo ospedale COVID che servirà oggi a gestire i pazienti che vengono via via dimessi dalle terapie intensive e dai reparti di Infettivologia per seguirli e, quindi, consentire anche all'ospedale di riprendere la sua attività". "Ma poi - ha continuato - rimarrà pronto e attivo per potere, in qualche modo, accogliere altre ondate della pandemia".