Sono già in aumento le persone in difficoltà, che chiedono aiuto perché sono rimaste a casa dal lavoro. E' quanto sta emergendo in queste ultime settimane di restrizioni.
Sono già in aumento le persone in difficoltà. Donne e uomini, famiglie che stanno cominciando a chiedere aiuto perché sono rimaste a casa dal lavoro. E' quanto sta emergendo in queste ultime settimane di restrizioni. Dalla collaboratrice domestica, al muratore a tanti altri. Per loro la domanda è una sola: cosa mangiamo oggi? Gabriella Cellamare è la presidente della San Vincenzo e ci spiega come si stia rivelando fondamentale la rete della solidarietà che in questi giorni di emergenza coinvolge non solo il Comune, ma anche e soprattutto i sacerdoti della città e le associazioni che si occupano di persone in difficoltà. "Questa mattina mi trovavo in via Cadorna per la consegna del pane che ci viene donato dal Pisoni – spiega – prepariamo dei sacchetti e li consegniamo grazie ad una liberatoria che ci permette di farlo nella città di Magenta. Mentre ero impegnata in questa attività sono stata catturata dalla bellissima musica classica che risuonava per le vie del quartiere. Don Davide ha avuto la bellissima idea di allietare in questo modo il risveglio mattutino dei cittadini. Un modo per rendere allegre le giornate quando è difficile che si possano definire allegre". Don Giuseppe il parroco, don Davide, don Maurizio, don Emiliano sono i sacerdoti impegnati nel far fronte ai bisogni della gente. Che, come abbiamo detto e come pensavamo, stanno decisamente aumentando. "Alcuni – continua Cellamare – si rivolgono al Comune ricevendo la risposta di consultare il sito internet per avere ragguagli ai servizi offerti. Ma non tutti sono in grado di farlo. Magari ci dovremo attivare anche in questo senso, ovvero fornire aiuto anche per consultare il sito internet". Se c’è una cosa che sta emergendo di positivo nel periodo dell’emergenza è la solidarietà. ‘Non di solo pane’ è sempre attiva con il refettorio dove i volontari, alle 17, sono già pronti a consegnare il sacchetto per ogni componente di una famiglia. Sacchetto sufficiente per due pasti. "Solo ieri hanno consegnato 60 sacchetti", riferisce la presidente della San Vincenzo. Che lancia un appello a tutti. "Spesso non è necessario far parte di associazioni di volontariato – basta uno sguardo per capire se una persona è in difficoltà. Osserviamo i nostri vicini di casa. Controlliamo se hanno necessità di qualcosa. Se i bisogni sono tanti segnalatelo alle associazioni, piuttosto che al Comune o ai sacerdoti. Se si tratta di piccole cose possiamo intervenire noi. Ricordiamo che soltanto stando uniti possiamo far fronte all’emergenza".