La storia di Alberto, di Turbigo, dipendente di un'azienda della zona di Novara, che si occupa di bombole di ossigeno e dispositivi liquidi. In campo per far fronte all'emergenza sanitaria.
Le richieste, inevitabilmente, sono ancor di più aumentate. Si lavora in maniera costante e continua durante tutta la settimana, il sabato e anche la domenica, perché il turbighese Alberto è uno dei dipendenti di un'azienda di gas medicinali nella zona di Novara. Già prima, figuriamoci adesso che è in corso una vera e propria emergenza sanitaria, insomma, il loro apporto e sostegno sono fondamentali e decisivi. "L'impegno che stiamo portando avanti è massimo - racconta - Certo è un periodo duro, però sapere che la nostra attività può dare, nel suo piccolo, un significativo contributo ad affrontare e vincere questa battaglia, è qualcosa che ti fa muovere con passione, dedizione e senza sentire la stanchezza". Tutti in campo, fianco a fianco, per dare risposte concrete e specifiche e farlo nel più breve tempo possibile. "Il modo di lavorare si è modificato - spiega il turbighese - Ovvio ogni singolo passaggio della produzione, in questo momento, è indirizzato alla preparazione delle bombole di ossigeno, dei pacchi e dei dispositivi liquidi che, poi, sono destinati a ospedali, strutture sanitarie ed anche abitazioni. Il processo consiste nel riempire, appunto, le bombole ed il resto del materiale e, quindi, farle uscire per raggiungere queste realtà; mentre, una volta che ritornano quelle vuote, vengono sanificate e ricominciano le procedure". Un lavoro che li vede impegnati in maniera continua, perché le richieste sono tante. "Diciamo che non c'è una giornata 'tipo' - conclude - Comunque, per fare un esempio, possiamo arrivare a 4 o 5 cestelli da 16 bombole ciascuno, più 2 o 3 pacchi, oltre a 20 oppure 30 dispositivi liquidi; oppure anche di più, in base alle varie esigenze e necessità che ci sono".