Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma.
Il ritorno del maltempo con il brusco abbassamento delle temperature e le correnti di aria fredda fa scattare l’allerta nelle campagne lombarde, dove le api sono già al lavoro e le piante da frutto sono in fiore, complice un inverno che si è classificato in Italia come il secondo più caldo dal 1800 a livello climatologico. Lo rende noto la Coldiretti regionale in base a un primo monitoraggio sul territorio.
La preoccupazione – spiega la Coldiretti – riguarda soprattutto le piante da frutto già in fioritura come pesco, albicocco, prugno e ciliegio precoce. Se l’abbassamento delle temperature dovesse protrarsi per più giorni, in concomitanza con eventuali gelate, lo sviluppo delle piante potrebbe essere compromesso con conseguenze negative anche sui raccolti estivi. Osservate speciali anche le api che, ingannate da un febbraio con temperature anomale e ripetute giornate di sole, si sono messe all’opera con settimane di anticipo. Ora il rischio è che il ritorno del freddo possa far gelare i fiori provocando una battuta d’arresto nel prezioso lavoro di bottinatura e impollinazione di questi insetti.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia – conclude la Coldiretti – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e da