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Territorio

L'oasi e i suoi animali

L'appello dell'oasi Sant'Alessio in un periodo tanto complicato come quello dell'emergenza Coronavirus. "Il tuo aiuto , mai come ora, è indispensabile per salvare animale e ambiente".

Nel 1973 Harry ed Antonia Salamon acquistarono il castello di Sant’Alessio e un poco di terra che gli stava intorno. Trasformarono questa terra di agricoltura intensiva in uno splendido ambiente naturale. Lo fecero quando ancora nessuno pensava alle ricostruzioni ambientali, e ancor meno nessuno pensava di finanziare un’opera che togliesse terreno all’agricoltura intensiva. In quegli anni si insinuava timidamente un pensiero ecologista, ma quei pochi che avevano a cuore la conservazione degli animali non avevano la capacità di allevare gli animali selvatici. A parte la passione, un po’ scientifica e un po’ sentimentale per l’architettura medievale, c’era il progetto, accarezzato dall’infanzia, di creare un allevamento di specie in pericolo, per ripopolarne la natura. Su queste basi fondarono quella che oggi è l’Oasi di Sant’Alessio. Erano gli anni in cui il Falco pellegrino stava scomparendo dall’Europa e dal Nordamerica. Si pensava che il Cavaliere d’Italia, che in realtà stava solo compiendo uno dei suoi periodici spostamenti, fosse in pericolo d’estinzione. La Cicogna bianca mancava dall’Italia da cinque secoli e i pochi esemplari che transitavano sul nostro Paese, durante la migrazione stagionale, finivano immancabilmente imbalsamati. Molte specie, ora protette, erano ancora sulla lista dei 'nocivi'. Queste furono quindi le prime tre specie cui Antonia e Harry si dedicarono e a cui, insieme a tante altre, ancora emozionano le loro giornate e quelle del figlio e nipote che ne hanno seguito le orme. In 48 anni di passione, intuizioni, lavoro e ricerca l'Oasi di Sant'Alessio ha realizzato ambiziosi progetti di conservazione, reintroduzione ed educazione. Ospita più di mille esemplari di oltre 100 diverse specie tra mammiferi, uccelli e rettili, molti di questi in pericolo di estinzione. I nostri Keeper e veterinari sono sempre al lavoro in tutte le stagioni e il mantenimento dell'intero parco ha un costo giornaliero di 1.500€ euro. L'emergenza Coronavirus, precipitata alla riapertura del parco dopo la sosta invernale, sta esaurendo le nostre esigue riserve. Il tuo aiuto economico, mai come ora, è indispensabile per salvare gli animali e l'ambiente che li accoglie, per far tornare, alla riapertura l'Oasi di Sant'Alessio il parco dove ogni visitatore, sia esso occasionale o fedele amico trascorrerà una fantastica esperienza di immersione nella natura.

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