Il presidente della Regione Lombardia Fontana: "Abbiamo chiesto al governo la chiusura di tutto, non possiamo andare avanti con un aumento dei contagi".
Si rinnova la richiesta al Governo per la chiusura totale, fatti salvi i servizi di base (alimentari e farmacie), in Lombardia. Risulta infatti evidente, al terzo giorno dal decreto, che la cittadinanza non ha ancora compreso appieno il rischio...
Il sistema sanitario lombardo rischia ogni giorno il collasso e non possiamo permetterlo.
La Regione Lombardia ha ora formalizzato al Governo la richiesta di chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità; chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico, di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti.
Ora sarà il governo a decidere se accogliere le richieste di misure più restrittive secondo la proposta inviata dalla Lombardia.
Ecco nel dettaglio le proposte rivolte dalla Regione al Governo:
Si propone, pertanto:
● chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole;
● chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita;
● chiusuradibar,pub,ristorantidiognigenere;
● chiusura delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad
eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza;
● chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico;
● sospensionedituttiiservizimensasianellestrutturepubblichecheprivate;
● chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti.
Si propone l’ulteriore sospensione, di conseguenza, dei termini processuali e degli adempimenti di natura amministrativa, assicurativa, ecc..
Ogni attività svolta con modalità di lavoro agile è consentita.
È fatta salva l’individuazione da parte di Regione Lombardia delle attività di indifferibile necessità.
Si comunica che per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese.
Si ritiene – infine – opportuno procedere alla variazione del servizio di trasporto pubblico in funzione delle attività che permarranno in essere.
Sono in via di definizione ulteriori accordi con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive.