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Inchieste, Attualità

I° Maggio: lavorare oltre la crisi

Alcune storie di lavoratori in un periodo segnato dalla crisi

E' difficile parlare di ‘Festa del lavoro’ in anni in cui poter lavorare per portare a casa lo stipendio a fine mese è una speranza sempre più lontana. Ma proprio per questo, le storie che qui andiamo a proporvi, sono piccoli esempi di gente comune, dedita a trovare nelle proprie capacità le risorse per vivere e mantenere la famiglia. Ma cosa è il lavoro comunemente inteso? “Il lavoro è un’attività produttiva che implica il dispendio di energie fisiche o intellettuali per raggiungere uno scopo preciso: procurarsi col proprio lavoro beni essenziali o superflui, attraverso un valore monetario riconosciuto acquisito da terzi quale compenso”, questa la definizione tecnica di ‘lavoro’. Ma dietro questa parola vi è molto di più: gente che si alza presto la mattina o va a letto tardi la sera, realizzazione manuale o intellettuale di beni o servizi, cura dei dettagli e approccio coi clienti. Il lavoro dà dignità alla persona, per questo è un bene che tutti noi dovremmo tutelare e rispettare. Soprattutto in questo I° maggio. E proprio per questo, crediamo, sia importante in questa giornata particolare, non dare per scontanto il posto fisso (per chi ce l’ha) e non dimenticare i lavoratori costretti a proteste, manifestazioni, se non addirittura ‘barricarsi’ sui tetti delle aziende per tutelare il proprio posto. Una maggior considerazione dei sacrifici delle persone è il primo passo per un’economia più etica.

Una commerciante: Laura Mauri
Che cosa vuol dire lavorare oggi? Ci siamo fatti raccontare da Laura Testa, titolare del celebre negozio di abbigliamento ‘Mauri’ di Cuggiono, il punto di vista dei piccoli commercianti locali. Questa crisi, insomma, si sente? “Si sente tantissimo! Ci tengo a sottolineare che per me, che opero nel commercio locale, è importante coccolare il cittadino, perché potrebbe sempre essere un potenziale cliente. È importante anche aiutarsi a vicenda in queste realtà piccole, per non disperdere l’acquisto al di fuori del locale. La crisi io l’ho sentita ancora di più, avendo da poco cambiato sede al mio negozio, c’è stata una difficoltà doppia. Tuttavia, ho pensato subito di far fronte alla situazione organizzando piccoli eventi che non limitassero l’acquisto a un rapporto di venditore-compratore: per esempio, ho allestito una piccola sfilata di moda, qui nel mio negozio; sabato scorso ho invitato una make-up artist che truccasse le clienti su prenotazione e poi applico degli sconti speciali… Insomma, una forma di pubblicità”. Che cosa significa lavorare in questo campo? “Di sicuro non è un dispiacere – continua Laura Testa- Il mio lavoro mi ha cambiato tantissimo: ero una persona chiusa e il contatto con il pubblico mi ha fatto aprire. Non lo sento come un obbligo, nonostante il brutto momento: ricevere il consenso dei clienti è gratificante, così come ottenere la loro fiducia”. E per il futuro? Passerà la crisi? “Non voglio essere troppo positiva, di sicuro una crisi del genere ha bisogno del suo tempo per riassorbirsi. Per questo, pur non avendo una sfera magica, penso che il 2010 sarà ancora duro”.

Chi ha un'azienda: Castiglioni
Com’è la situazione attuale di alcune nostre piccole e medie aziende? Lo abbiamo voluto chiedere a Gualtiero Castiglioni, che molti conoscono a Castano Primo e in gran parte del territorio e che si occupa di vendita, commercializzazione, riparazione e noleggio di carrelli elevatori. Si continua a parlare di crisi nel mondo del lavoro: che cosa ci dice in merito? “Innanzitutto voglio sottolineare come sia innegabile che il nostro Paese abbia vissuto e stia vivendo un periodo delicato - commenta Castiglioni - Personalmente posso dire che abbiamo risentito della situazione, soprattutto per quanto riguarda le vendite del nuovo, mentre siamo rimasti, più o meno, sugli stessi standard, con qualche lieve flessione, come era ovvio, in merito alle riparazioni. Dispiace ammetterlo ma anche nel nostro caso siamo, purtroppo, dovuti intervenire con alcuni tagli per cercare di fare fronte alla realtà con cui, quotidianamente, ci troviamo a confrontarci”. Che cosa significa lavorare nel suo campo? “Quando mi viene fatta questa domanda, solitamente, preferisco rispondere che, così come è il caso di moltissime altre realtà commerciali e produttive d’Italia, più che lavorare si tratta di sopravvivere alla crisi, di trovare possibili soluzioni per cercare di fronteggiarla”. Detto questo, quindi, come si preannuncia il futuro? Che cosa vi aspettate per il 2010 e per il domani? “Almeno per quanto ci riguarda - conclude Gualtiero Castiglioni - ho notato una lieve, ma pur sempre significativa, stabilizzazione della crisi. Questo per quanto concerne gli ultimi 3/4 mesi”. Chissà, forse un primo significativo passo.

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