Giovedì 13 febbraio si terrà il Consiglio comunale decisivo: rinnovata fiducia all'Amministrazione o si va al commissariamento?
Ultimi giorni della 'verità' per l'Amministrazione guidata da Maria Teresa Perletti. Giovedì 13 febbraio, infatti, alle ore 21 è convocato il Consiglio comunale che dibatterà come unico ordine del giorno la mozione di sfiducia firmata da 'Cuggiono Democratica, 'Agorà' e 'Prima Cuggiono e Castelletto'. Anche se nell'ultima settimana vi sono stati gli ultimi tentativi di ricucitura, apertura e rilancio, sembra che non vi sia davvero più spazio per proseguire l'azione amministrativa con l'attuale maggioranza.
Ecco allora che, un po' come metafora della situazione, il vecchio Municipio cade a pezzo... in un parallelismo nemmeno troppo velato con la politica cittadina perchè, a prescindere dall'orientamento politico, l'interruzione di un mandato amministrativo è davvero un fallimento per tutti.
Nelle prossime settimane, in attesa del commissario esterno, inizierà l'inevitabile gioco dei rimpalli di responsabilità su chi ha e perchè ha sbagliato, su cosa è stato fatto, su cosa si poteva fare, su cosa occorreva fare.
Di certo, ora, non è possibile fare previsione se il commissario che dovrà guidare lo scioglimento del Consiglio e portare il Comune a nuove elezioni lo farà e riuscirà a farlo già per questa primavera o dovrà aspettare un anno. O forse sarà più opportuno aspettare un anno.
Perché, se le polemiche incrociate stanno per porre fine a questa parentesi politica... il dopo appare più nebuloso che mai. Probabilmente Maria Teresa Perletti e Luigi Tresoldi si rilanceranno in un nuovo gruppo, ma come Lega? 'Prima Cuggiono e Castelletto' con chi cercherà alleanze? 'Cuggiono Democratica' tornerà unita e granitica come in passato e chi potrebbe candidare? La lista civica 'Agorà', da molti indicati come possibile ago della bilancia, in che spazi si muoverà?
Il dramma, vero, è che sono ormai almeno tre mandati che per motivi diversi manca al paese un'ampia visione di futuro. Il vecchio Municipio, come detto prima, cade a pezzi; son in abbandono le vecchie scuole elementari, l'area del Consorzio agricolo, molte strade, gli impianti di alcune strutture. L'idea del rifacimento di piazza San Giorgio è fermo a un concorso di idee di 20 anni fa.
I giovani che si affacciano alla politica sono pochi, ancor meno quelli con responsabilità che vogliono entrare nella disputa politica; associazioni e molti commercianti sono in seria difficoltà operativa.
Mentre paesi vicini lavorano al 'dopo-domani', servirebbe un ricominciare almeno dal presente.