Laura Mannarino, 29 anni, di Cuggiono, laureata in Ingegneria Biomedica è da cinque anni impegnata come ricercatrice all'Istituto Mario Negri di Milano.
Il 4 febbraio si celebra, da vent'anni, la Giornata mondiale contro il cancro: rappresenta un importante richiamo a riflettere su cosa ognuno può fare per combattere il cancro, dalle istituzioni agli esperti, dai pazienti ai cittadini (aumentando la consapevolezza sulla malattia in modo che le persone riconoscano meglio i sintomi, facciano prevenzione, evitino i comportamenti a rischio). Laura Mannarino, 29 anni, di Cuggiono, laureata in Ingegneria Biomedica e da cinque anni impegnata come ricercatrice all'Istituto Mario Negri di Milano (e un'esperienza molto importante per la sua crescita professionale, lo scorso anno, al Cancer Research Institute a Cambridge, grazie al sostegno della Fondazione Berlucchi che promuove i giovani ricercatori italiani), sta studiando da tre anni il liposarcoma mixoide: “Rappresenta il 5% dei tumori dei tessuti molli, nello specifico del tessuto adiposo. È caratterizzato da due geni che si fondono tra loro e danno origine ad una proteina che blocca i normali processi cellulari - ci spiega - Il liposarcoma mixoide è un tumore molto raro, se si pensa che i sarcomi hanno un'incidenza di circa 30 casi ogni milione di abitanti e che il mixoide rappresenta solo il 5% di tutti questi... Il trattamento di elezione per questo tumore è l’asportazione chirurgica seguita da radioterapia. Purtroppo la sopravvivenza a 5 anni è solo dell'88%. Per questo motivo nel laboratorio in cui lavoro stiamo studiando delle cure farmacologiche innovative che possano allungare la vita dei pazienti o, meglio, aiutarne la guarigione”. Cure che rappresentano una speranza concreta per la salute dei pazienti colpiti da questa malattia: “Il mio lavoro è prevalentemente informatico; mi occupo di analizzare l’enorme quantità di dati che proviene dal sequenziamento del DNA, utilizzando software, algoritmi e statistica, osservando, in particolare, il meccanismo di azione di un farmaco molto importante di origine marina che si chiama trabectedina e che sembrerebbe essere efficace in questo tumore”. Se nella lotta al cancro molto è già stato fatto in termini di progresso scientifico e tecnologico (l’Italia è ai primi posti in Europa nella cura al cancro, con la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi più alta rispetto agli altri Paesi dell’UE) per ridurre sempre più il numero di casi di tumore c’è bisogno di mantenere alta l’attenzione. “Sicuramente l’avanzamento delle tecnologie come il sequenziamento del DNA sta aprendo nuove prospettive di cura per il cancro - sottolinea Laura - Ad oggi abbiamo la possibilità studiare questa grave patologia in modo più preciso rispetto a quanto non lo fosse in passato e questo sicuramente ci aiuta a trovare strategie di cura sempre più efficaci. Per questo motivo, Giornate come quella di martedì 4 febbraio sono essenziali per ricordare l’importanza della ricerca che soprattutto nel nostro Paese ha bisogno di essere sostenuta”.