L'episodio nei giorni scorsi. Il racconto della negoziante: "Denunciate sempre alle Forze dell'ordine. Io ho subito informato i Carabinieri per segnalare l'accaduto".
Il bullismo, o meglio il cyberbullismo, non è un fenomeno lontano da noi, anzi. Per esempio, a Buscate, la scorsa settimana, una giovane commerciante del paese ha denunciato, sia alle Forze dell’Ordine che in un video su Facebook, di essere stata vittima per l’ennesima volta degli hater, ovvero degli odiatori che sui social, anche sotto mentite spoglie, scrivono apposta commenti malevoli per denigrare il prossimo. “Sono titolare sia a Magenta che a Buscate, de ‘Il paradiso della cialda’ un esercizio di rivendita di cialde, tisane, infusi, che gestisco assieme a mia madre, Monia Zaninelli – ci racconta Sara Morea – Ebbene, l’altro giorno, ho ricevuto per l’ennesima volta attacchi gratuiti da parte di uno dei classici leoni da tastiera con profilo finto (ovvero senza amici e senza foto) sulla pagina Facebook del mio negozio”. “In 3 anni di attività, ho avuto svariati attacchi come questo. Solitamente si sono limitati a screditare il negozio con parole, anche pesanti, sul nostro operato e sulla reputazione dell’attività stessa. Con delle piccole ricerche, si è sempre scoperto fossero partiti da esercizi concorrenti, probabilmente insoddisfatti della nostra presenza sul mercato”. Qual è stata la vostra reazione agli episodi? “Con le buone intenzioni ho provato a parlare con questo ‘hater’, vedendo che non smetteva nel vessare il negozio, ma ho ottenuto l’effetto contrario: ha iniziato a insultare me. Così ho fatto gli screenshot di tutto, al fine di poter portare il materiale ai Carabinieri per fare denuncia. Ho anche girato un piccolo video per chiarire la situazione e sensibilizzare le persone sul tema del bullismo e dell’odio sui social”. Ora la situazione si è placata? “Ad oggi, sì. A mio avviso, aver denunciato ha fatto in modo di far capire a questi ‘leoni da tastiera’ che devono prestare attenzione a cosa si fa, bullizzare sui social ha lo stesso valore del farlo nella realtà, anche se purtroppo i profili finti di garantiscono parzialmente l’anonimato”. Cosa avete imparato da questa storia? “Sicuramente consiglio di reagire, anche denunciando, e non subire queste calunnie”.