Storie di Resistenza a Cuggiono
Non è stata una stanca ripetizione di un rito. Chi ha assistito la mattina del venticinque aprile all’incontro “Avevano vent’anni. Storie di Resistenza a Cuggiono” tenuto a “Le radici e le ali” ne è uscito toccato nel profondo. E’ stato un diverso modo di comunicare la Resistenza, un modo diretto fatto di testimonianze di prima mano su fatti non poi così lontani avvenuti tra il ‘43 e il ‘45 tra i boschi del Ticino e quelli della Valgrande, tra la nostra pianura, e le montagne della Baviera e il Brennero. Storie di ragazzi di Cuggiono entrati nella Resistenza a cui tre voci narranti di giovani donne hanno ridato la parola e al quale uno schermo ha restituito i volti. Tra le toccanti testimonianze alcune del tutto inedite come quella di Sergio Papi, giovane sfollato a Cuggiono che con altri giovani del paese entra a far parte della prima formazione partigiana sui monti della Valgrande nel settembre del 43. Internato poi in un campo militare in Germania da cui tenta la fuga nell’ottobre del 44, viene catturato a pochi chilometri dal Brennero, processato sommariamente e fucilato. Ne abbiamo potuto risentire le parole, grazie al ritrovamento delle due lettere inedite, scritte ai genitori , una prima della fuga e l’ultima immediatamente prima della fucilazione. Anche lui aveva vent’anni, come allora il Pinetto Spezia che alla fine dell’incontro emozionato come tutti i presenti, ha recitato a braccio una sua poesia dedicata ad altri ragazzi, compagni di lotta fucilati lungo il Naviglio nel ‘44. Non pochi dei presenti avevano le lacrime agli occhi. Non a caso alla fine di questa rappresentazione organizzata dall’ Ecoistituto, In-pronta e ANPI lo stesso sindaco ha chiesto che venisse replicata nelle scuole del paese.