Una realtà di aiuto e sostegno per chi è meno fortunato. Un punto di riferimento che è cresciuto sempre più nel tempo. E nel 2019 sono stati ben 40 anni di impegno.
Con il 2019 si festeggia il quarantesimo anno dalla fondazione della ‘Casa di Accoglienza alla Vita’ di Belgioioso, che da anni opera sul territorio dando un tangibile aiuto all’intera comunità. Era, infatti, il 1979 quando don Leo Cerabolini, insieme alla fidata Giovanna Vitali, ai volontari e con il supporto del Vescovo e della Diocesi di Pavia, aprirono la prima casa di accoglienza, con l’intento di dare stabilità, protezione e sostegno a chi avrebbe avuto. L’abitazione di Belgioioso è nata proprio per aiutare le ragazze madri in cerca di aiuto e negli anni si è ampliata nell’ambito socio-assistenziale alle madri con figli con disagio sociale e ai minori allontanati dalla famiglia. Oggi questa iniziativa è ormai una realtà certa sul territorio e può vantare, oltre al fatto di essere una delle prime case di accoglienza a livello nazionale, diverse abitazioni sparse per tutta la Diocesi che prendono il nome dai volontari che si dedicano alla causa e una casa per le vacanze sul lago di Lugano. ‘Casa di Accoglienza alla Vita’, che negli anni si è implementata passando da associazione a Onlus riconosciuta a livello nazionale, conta ormai una trentina di dipendenti, tanti volontari (diversi provenienti anche dal nostro territorio e paesi, tra i quali ad esempio Magnago e Bienate) e non ha alcuna intenzione di fermare questa crescita. Se, infatti, lo scopo ultimo è una perfetta integrazione dei ragazzi nella società, aiutandoli in un percorso scolastico, educativo e lavorativo, e la creazione di un perfetto ambiente familiare, servono sicuramente più strutture per svolgere questo compito.