Andare dal parrucchiere può significare molte cose: uno shampoo, un taglio di capelli, regolazione meticolosa della barba. C’è chi va per essere coccolato con cura minuziosa e tornare a casa profumato. Ci sono quelli che vanno per abbellirsi prima di un evento importante. C’è invece chi dal parrucchiere va per chiacchierare; perché dopotutto, questo è anche un luogo di ritrovo, di informazione sulla vita mondana del paese e di scambio di idee. Lo sa bene Ezio Barone, parrucchiere storico a Casorezzo, che nella sua bottega ha visto entrare molte persone: amici, conoscenti, gente di passaggio. Ezio inizia presto a dilettarsi nell’arte dell’acconciatura quando era ancora bambino, perché in Sicilia spesso si preferiva accantonare il gioco per dedicarsi al lavoro. Nel negozio di una cugina a Campobello di Licata, impugna il rasoio per dare una forma alle prime barbe. Piccole mani sapienti si muovevano con passione sui volti, e con certezza delineavano sagome precise. Quella piccola bottega siciliana insegna a Ezio un mestiere, una passione che sarebbe poi diventata tutta la sua vita. A sedici anni lascia la Sicilia, lascia alle spalle i profumi che la sua terra donava, la luce calda del sole mediterraneo, con convinzione e sicurezza. Il nord era una meta ambita per il lavoro. Era il settembre del sessanta quando Ezio arriva a Casorezzo. Era ancora ragazzo, con una gran voglia di integrarsi e di lavorare. Questo piccolo borgo alle porte di Milano è diventato negli anni la sua casa. Un luogo fatto di amici e di affetti, di grandi soddisfazioni e di una carriera che ha messo le radici nella comunità. “Piazza Garibaldi ha visto l’apertura della mia prima bottega. Era il sessantaquattro”, racconta soddisfatto e carico di gioia, Ezio. Ricorda i bambini che sedevano sul cavallino per tagliare i capelli. “Tra quei bambini vi era anche tuo padre che veniva in negozio con il nonno Davide. Si parlava di ciclismo, delle pedalate in compagnia alla Tre Valli Varesine”. Mi racconta accennando un sorriso, i ricordi tornano in luce. Ricorda i signori in camicia bianca, la domenica mattina. Perché prima della Santa Messa si andava a fare lo shampoo e gli ultimi ritocchi. Ricorda i clienti che settimanalmente andavano da lui per tagliare la barba. Ricorda che i ritmi della vita erano diversi, qualche tempo fa. Quando nelle tasche dei pantaloni non c’erano gli smartphone ma solo qualche moneta per condividere un caffè in compagnia. Tutto avveniva secondo un rituale a cadenza fissa. Oggi il telefono squilla per gli appuntamenti, è tutto più frenetico. Ma nonostante ciò, nel suo negozio si respira ancora un’aria nostrana, si percepisce un profumo di borotalco e provincia, di shampoo e amore per il proprio mestiere. Di dedizione e cura per i propri clienti. Sono tante le memorie, alcuni ricordi non prenderanno mai polvere. Oggi nel suo primo negozio in Piazza Garibaldi c’è un’altra attività commerciale, ma basta voltare l’angolo in Via Roma, verso Piazza San Giorno, per vedere la nuova insegna: “Acconciature Barone”. Sbirciando dalla vetrina però, oltre a Ezio, si possono notare mani giovani che impugnano le forbici. William e Francesca, i figli, che come il padre hanno deciso di intraprendere questa carriera. Ma non sono soli. Una cresta alta e qualche piercing, il suo volto è il più giovane di tutti, ma muove già con enorme maestria gli attrezzi del mestiere. Anche Christian lavora qui, a fianco del nonno. “Siamo alla terza generazione. È una bella soddisfazione vedere che il mio negozio e la mia attività andranno avanti nel tempo”. Guarda fuori dalla vetrina Ezio, guarda la strada. Sorride. “È come costruire un mosaico della vita. Un tassello alla volta”.