L’emozione e la sorpresa sui volti e negli occhi; gli abbracci, i sorrisi, le strette di mano e i complimenti (tanti, tantissimi) e, in fondo, diversamente non avrebbe potuto essere, perché quella non era una serata come tutte le altre; quella era la serata con la ‘S’ maiuscola. Già... Cristina e Flaminio, eccoli il ‘Giovane Turbighese’ e il ‘Turbighese d’Oro’ 2019. “Un premio inaspettato - racconta Cristina Spreafico - C’è una grande gioia e un’immensa gratitudine per le persone che hanno scelto il mio nome e che mi sono rimaste accanto. Ed è a loro che voglio dire grazie, a chi mi ha indicato per ricevere questo prestigioso riconoscimenti e, poi, ovviamente, alla mia famiglia ed ai miei amici”. L’impegno profuso negli studi, la sensibilità e la disponibilità verso gli altri e il coinvolgimento attivo nell’ambito della realtà oratoriana con bambini, adolescenti e ragazzi della sua età, fino alla partecipazione ad iniziative di volontariato finalizzate all’inclusione, all’assistenza, alla promozione di stili di vita sani e sicuri. Un modello positivo di cittadinanza e un esempio pratico di come si possa aiutare il prossimo, mettendo a disposizione il proprio tempo, le proprie competenze e le proprie energie. “Penso che fondamentale sia credere in ciò che si fa - continua - Io più che altro faccio volontariato, appunto, in oratorio: un ambito che da grande soddisfazione, perché ti regala tanti sorrisi. E’ bello vedere i bambini contenti, gli abbracci a fine giornata, i saluti prima di ritrovarsi il giorno dopo... tutto questo ti riempie davvero il cuore”. Dal ‘Giovane Turbighese’ al ‘Turbighese d’Oro’, quindi. Da Cristina a Flaminio, quello che è un vero e proprio punto di riferimento per il paese e per i suoi concittadini. Sempre presente nella vita sociale e politica di Turbigo, l’impegno attivo e costante ogni qualvolta c’è da dare una mano e mettersi in gioco (responsabile dei ‘Nonni Vigili’, walking leader del Gruppo di Cammino, volontario al Centro Ricreativo De Cristoforis - Gray, rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione dell’Asilo Ente Morale e prima ancora membro della commissione edilizia, gestore del bar con campo da tennis dell’Enel, della Casa del Giovane, ecc...) e un esempio per le generazioni di ieri, oggi e domani. “Non mi aspettavo assolutamente di essere individuato per l’importante premio - afferma Flaminio Facheris - E’ stata una sorpresa in tutto e per tutto. Grazie a chi mi ha scelto, grazie alle persone che mi stanno a fianco quotidianamente e grazie alla mia famiglia, a mia moglie che, come si dice, mi supporta e mi sopporta. Poter lavorare per il proprio paese e vederlo crescere è il regalo più bello che si possa ricevere facendo volontariato. Certo, non è sempre semplice, però non demordo e vado avanti, perché ho un sogno e voglio provare a realizzarlo, ossia dare vita al pedibus per i nostri ragazzi delle scuole”.
GRANDI EMOZIONI PER CRISTINA E FLAMINIO