Due esempi di magentinità. Renato Confalonieri e Rodolfo Re sono questo e tantissimo altro. A loro è stato conferito l’altra sera il ventunesimo San Martino d’Oro.
Due esempi di magentinità. Renato Confalonieri e Rodolfo Re sono questo e tantissimo altro. A loro è stato conferito l’altra sera, nella basilica di San Martino a Magenta il ventunesimo San Martino d’Oro. Perché “agendo in fraterna unità hanno fatto germogliare il seme dell'amicizia in oltre 60 anni di scoutismo attivandosi in molte realtà associative e operando, l'uno nella salvaguardia dell'integrità di persone e cose come vigile del fuoco, l'altro alla raccolta e conservazione della memoria collettiva e del tessuto sociale”. Come da tradizione il conferimento è avvenuto nell’intervallo del concerto di San Martino, in una basilica piena di gente. Alla presenza del parroco don Giuseppe Marinoni, del Sindaco Chiara Calati e del presidente della Pro loco Pietro Pierrettori. Rodolfo Te è una vera e propria memoria storica per Magenta. E chi non conosce il Renato? Da scout ha cresciuto tantissimi giovani inculcando loro i valori dell’onestà e dell’altruismo. Da Vigile del Fuoco non si è mai risparmiato. E’ stato capo distaccamento nella caserma di via Zara a Magenta. E poi sempre vicino all’oratorio, è stato volontario in Uganda e, dopo i vigili del fuoco, è diventato coordinatore del gruppo comunale di Protezione Civile. Sempre attivo nell’associazionismo, a cominciare dalla Caritas cittadina. Se qualcuno ha bisogno il Renato c’è. Nonostante tutto e nonostante gli anni che passano. Un San Martino d’Oro davvero meritato.