Al Santuario di Mesero, coloro che hanno scelto di vivere l'esperienza di affido e adozione
Non sono né santi né eroi. Sono padri e madri che hanno deciso di aprire la porta di casa ai figli di altri. Famiglie accoglienti, così le hanno ribattezzate, che hanno scelto di fare l’esperienza dell’affido o dell’adozione. Domenica 11 aprile, sarà la loro festa. La prima organizzata in Diocesi. Cinquanta famiglie si sono già date appuntamento al santuario di Mesero intitolato a Gianna Beretta Molla, il medico e madre proclamata santa da papa Giovanni Paolo II per aver spinto il dono della vita oltre i limiti. Un’occasione per ascoltarsi, condividere e valorizzare all’interno della comunità cristiana il senso di una scelta che le accomuna. Ricco il programma. Appuntamento alle 10 per la messa; alle 11,15 avvio della riflessione con gli interventi di Francesca e Alfonso Colzani, responsabili diocesani del Servizio per la famiglia, Matteo Zappa dell’area minori di Caritas Ambrosiana e Maria Grazia Mussi Radaelli dello Sportello Anania, il servizio di orientamento all’adozione e all’affido creato da Caritas e Servizio per la famiglia. Alle 12.30 pranzo al sacco; alle 14 workshop tematici; alle 16.30 merenda per tutti. Per favorire la partecipazione delle famiglie è anche previsto un servizio di animazione per i bambini. «L’adozione e l’affido sono delle grandi opportunità: consentono ad ogni famiglia di aprirsi, di allargare i propri orizzonti oltre la dimensione domestica, di rigenerarsi attraverso incontri spesso sorprendenti – assicura Matteo Zappa – Tuttavia, possono anche essere esperienze faticose e frustranti, se non si è preparati e se si affrontano i problemi da soli. Per questa ragione, momenti come questa festa, sono preziosi. Sia per chi ha già un bambino o un ragazzo in affido o in adozione sia per chi vorrebbe provarci».