Il Comune di Buscate esce dal Consorzio dei Navigli nel settembre 2016, ma questo continua a mandare un report trimestrale con la situazione della riscossione crediti degli utenti.
“Quel pasticciaccio brutto di Via Merulana” era il titolo di un romanzo di Carlo Emilio Gadda, e parafrasandone il titolo, potrebbe ben descrivere l'ultima vicenda che ha interessato non solo l'amministrazione di Buscate, ma tutti i consiglieri comunali: i mancati pagamenti della Tari nei confronti del Consorzio dei Navigli.
Ecco i fatti: il Comune di Buscate esce dal Consorzio dei Navigli nel settembre 2016, ma questo continua a mandare un report trimestrale con la situazione della riscossione crediti degli utenti. Questo protocollo viene fatto visionare anche a tutti i consiglieri di minoranza, tra cui Franca Colombo, capogruppo di Insieme per Buscate, la quale richiede un sindacato ispettivo per verificare alcune posizioni aperte riguardanti alcuni amministratori. Al penultimo Consiglio Comunale, quello del 26 settembre, l'assessore Colombo ragguaglia sulla situazione dei controlli, che riguardavano a quel punto anche i consiglieri di minoranza, una problematica che solleva un'eventuale incompatibilità con la carica pubblica ricoperta, qualora i controlli avessero evidenziato dei mancati pagamenti della tassa comunale. Si arriva così all'ultimo Consiglio Comunale del 16 ottobre, convocato però a porte chiuse: il segretario comunale dott. Enzo Marino, documenti prodotti dalla ragioneria alla mano, ha ufficialmente dichiarato che non sussistono condizioni di incompatibilità per nessuno degli amministratori né consiglieri.
“In Consiglio Comunale sono state portate le prove dei dovuti pagamenti, anzi chi aveva una posizione aperta, secondo il report del Consorzio, ha dimostrato di aver ricevuto addirittura una doppia bollettazione – precisa il sindaco Fabio Merlotti – Nonostante tutto sia finito con un chiarimento per tutti, mi rammarica il fatto che ancora adesso si continui a insinuare che le cose non sono state fatte in modo trasparente: il Consiglio Comunale segreto lo richiedeva la legge, in quanto si andavano ad analizzare casi personali. A noi come maggioranza avrebbe fatto gioco svolgerlo a porte aperte, perché avevamo tutto in regola, ma non è stato possibile. Mi è spiaciuto anche il clima da caccia alle streghe, in cui si è messa in discussione l'onorabilità dei consiglieri, screditando le persone e la politica”.
Non sono tardate ad arrivare le repliche dei tre gruppi di minoranza: “La ricerca della verità è un dovere verso gli elettori. Anche se il Consiglio Comunale è stato secretato, la verità è comunque venuta alla luce, e come ha affermato il Sindaco, c'era un'unica persona coinvolta – ribatte Franca Colombo di Insieme per Buscate - La domanda che comunque rimane aperta è: perché la verifica di incompatibilità non è mai stata fatta, considerato che questa situazione era già nota alla maggioranza dal 2016? I consiglieri possono tranquillamente essere surrogati e questo è un atto pubblico, proprio del Consiglio comunale. La maggioranza, che ha tanto gridato allo scandalo, avrebbe dovuto porre volontariamente la questione della verifica di sussistenza di incompatibilità perché era un loro preciso dovere, in considerazione del fatto che i documenti a loro sono ben noti oltre che disponibili. Tacere un fatto come questo corrisponde al mancato esercizio del dovere dei consiglieri comunali ed è per questo che le minoranze, venutene a conoscenza per l'affermazione dell'assessore alle finanze sui consiglieri che non hanno pagato i rifiuti, hanno richiesto il consiglio comunale di verifica di incompatibilità”.
“Abbiamo dovuto constatare che tutta la documentazione necessaria a una corretta valutazione delle condizioni di incompatibilità è stata gelosamente gestita dall'amministrazione, che prima di quel momento si era solo limitata a dichiarare che c'erano dei consiglieri debitori verso il Consorzio e che si stavano valutando le posizioni – scrive Valeriano Ottolini di Obiettivo Comune - In ogni caso, non posso che ritenermi soddisfatto che la nostra richiesta di Consiglio abbia finalmente sistemato una situazione che l'amministrazione Merlotti aveva sul tavolo dal 2016”.
“Leggendo una tabella, ci è stato detto che tutti erano e sono in regola con il versamento delle tasse e che non c'erano incompatibilità – conclude Monica De Bernardi di Buscate Possibile – In realtà, però, la vicenda ha fatto emergere un problema ancora più grande: ci è stato più volte detto che la contabilità del Consorzio dei Navigli non era precisa, motivo per cui si è usciti da esso, avviando un contenzioso chiuso solo dopo anni con una transazione, ma in base a questi ultimi accadimenti, come si pensa di procedere? Si riuscirà mai un giorno a fare chiarezza e a capire quanto realmente il Comune incasserà o ha già incassato dagli insoluti residui?”.