La Fiera di Primavera di Cuggiono ha cambiato volto. Quella che abbiamo potuto visitare sabato 29 e domenica 30 marzo è stata una vera e propria Sagra, la prima in effetti, come recita il volantino di presentazione dell’evento. “Abbiamo voluto recuperare l’origine ed il sapore della Sagra che, nata nel dopoguerra come fiera agricola, ha invece assunto negli anni sempre più una configurazione di mercato” spiega l’Assessore alla Cultura Stefano Zanzottera “Si è pertanto svolto un lavoro di selezione degli espositori, concentrandosi su artigianato, hobbistica, prodotti tipici dell’ agricoltura locali e non, cercando, forse con una vena di presunzione, di ridare spazio al made in Italy". In effetti, già l’impatto visivo è stato differente rispetto a quello degli anni passati, con i suoi spazi di maggior respiro in cui bancarelle più ricercate nei prodotti esposti si sono accostate a stand eno - gastronomici dove trovare sapori geograficamente lontani o riaccostarsi a tradizioni culinarie. L’esito è stato un ridonare la giusta visibilità al mondo degli hobbisti e degli artigiani che nella realtà del mercato veniva inevitabilmente soffocato. Oltre 60 sono stati gli espositori dislocati nelle vie del Paese, circa una quindicina quelli presenti entro gli spazi di Villa Annoni, mentre alle Associazioni è stato dedicato il cortile antistante alla Villa. L’atmosfera di festa e di spensieratezza, in una cornice di giornata dai colori e dal tepore primaverile, è stata animata anche da musica e balli, mostre - nelle sale della Villa quella collettiva del gruppo Artistico Occhio, sotto i porticati i quadri di Roberto Artusa e nella Sala della Mangiatoia le sculture di Giuseppe Salemme – esposizione equina e di strumenti agricoli per arrivare alla sfilata a cavallo in abito storico del conte Annoni e della contessa Leopoldina. Complessivamente soddisfatto della manifestazione “Nonostante i fondi a disposizione siano stati limitati” prosegue Zanzottera “Per l’anno prossimo lavoreremo ulteriormente sulla dislocazione delle bancarelle, magari creando oasi tematiche in diversi punti del paese, offrendo agli ospiti una gamma di incontri ed esperienze mirate ed originali. Auspichiamo maggiore impegno e partecipazione dei commercianti locali che, in alcuni casi, hanno preferito tenere le saracinesche abbassate".