La posizione di Abramo Bellani, del gruppo 'Associazione per la Provincia del Ticino', sulla posizione dell'Amministrazione comunale cuggionese.
"Il Consiglio Comunale del 26 settembre 2019, dove al punto dell’Ordine del Giorno vi era la mozione presentata da AGORA’ sul tema della digitalizzazione, ha costretto tutti ad uscire allo scoperto facendo emergere, tra l’altro, la chiara incapacità della signora SINDACO di essere punto di riferimento, sia a livello politico che amministrativo, della coalizione che per il momento la sostiene.
Lo scollamento avvenuto in sala Gasparotto l’altra sera ne è la prova assoluta: il voto di astensione della LEGA è figlio dello stato confusionale in cui versano i suoi eletti, incapaci della benchè minima obiettività nell’affrontare ogni tipo di argomento posto sul tavolo, sia esso preventivamente discusso all’interno della coalizione di maggioranza, piuttosto che in Giunta o in Consiglio Comunale.
Di più, la signora SINDACO è risultata, con il voto sulla mozione, in minoranza all’interno dei componenti la propria Giunta: non era mai successo nel passato!
A questo punto è lapalissiano che è in gioco la fiducia che hanno gli Assessori SOLDADINO e TRESOLDI verso “il primo cittadino”..
Quella stessa fiducia che la signora SINDACO ha usato come giustificativo per la revoca
dell’assessorato, dato all’inizio del mandato, all’oggi consigliere VENER, ergo: coerenza ed attributi vorrebbero l’applicazione dello stesso metro per gli Assessori SOLDADINO e TRESOLDI, o anche qui per strategie personali si applicano due pesi e due misure!
Dunque la signora SINDACO è rimasta sola, sul campo di battaglia, dimenticata dal capogruppo della LEGA, che invece di unire divide, giungendo addirittura al litigio verbale con il vice-Sindaco TRESOLDI durante la momentanea sospensione del Consiglio Comunale.
Uno strappo tra RONCHI e TRESOLDI che avrà sicuramente conseguenze sulle decisioni future
che frammenteranno sempre più la coalizione di maggioranza e, vista l’inerzia decisionale della signora SINDACO, bloccheranno la già insufficiente programmazione delle “cose da fare”.
Meglio per tutti uno scatto di dignità, ovvero trovare il coraggio di andare a casa quanto prima,evitando di allungare inutilmente un mandato nato “zoppo” e giunto fin ad oggi con le stampelle".