A Torino ci si prepara per la grande ostensione 2010
Segno di fede e mistero scientifico. La Santa Sindone, custodita a Torino, è tra le reliquie più importanti della tradizione cristiana. Nonostante gli studi scientifici non siano mai riusciti a confermare o smentire pienamente la sua storia e la sua formazione, il mistero che racchiude il sudario di un uomo morto, torturato e crocifisso, continua a tramandarsi nel tempo. Dal 10 aprile al 23 maggio prossimo, milioni di fedeli sono attesi a Torino per contemplare e pregare di fronte a quello che, in tanti e a prescindere dalla loro fede cattolica, ritengono possa essere il sacro lenzuolo che ospitò il corpo di Gesù Cristo deposto dopo la passione sulla croce. E’ proprio per questo rimando diretto ed inconfutabile alle tappe della ‘Settimana Santa’ che il Papa l’ha definita “specchio del Vangelo”. La sua origine storica, certificata, prende spunto dal XIV secolo, ma nessuno riesce tutt’ora a comprendere da quando esista e soprattutto come sia possibile che mantenga impresso sul proprio tessuto l’immagine di un uomo morto in croce. I segni dei chiodi su mani e piedi, il torace perforato, i segni di una corona di spine sul capo, ma anche le tracce di sangue dovute alle torture e al portare la croce minano la personalità dello spettatore, religioso o laico che sia, di fronte ad una morte atroce ed imcomprensibile. Per questo, nella tradizione cristiana, la Pasqua di resurrezione di Gesù Cristo, che si festeggia quest’anno domani 4 aprile, assume la massima centralità nel calendario liturgico. Ricordiamo, per tutti coloro che volessero visitarla, è necessaria l’iscrizione su www.sindone.org.