Calenda e Zingaretti i più scettici sulla nuova opportunità di Governo, ma i 'padri storici' hanno dato il via libera alla trattiva.
Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, è in realtà tra i più scettici, ma la spinta dei 'padri nobili' (da Prodi a Letta, da Franceschini a Renzi) è verso un governo istituzionale. Ecco allora che la sorprendente apertura al Movimento 5 Stelle (e viceversa) spalanca le porte a un'ipotesi di nuovo Governo per l'Italia se davvero domani, dopo le comunicazioni di Conte, dovessero arrivare le dimissioni.
Per il Partito Democratico, messa da parte la fase Bersani, mai archiviata l'epoca Renzi (ancora in Senato con molti fedelissimi), si apre uno spiraglio di arrivare al Governo senza passare dal voto. Nulla di illegale, i numeri e le procedure legislative lo prevedono, in fondo nemmeno l'alleanza Lega-5 stelle era di volontà popolare, ma sicuramente un patto sorprendente.
In questo momento, però, nell'elettorato di sinistra rimane più la volontà di isolare Matteo Salvini che quella di tenere a distanza il gruppo di Beppe Grillo, prendendosi anche il tempo di organizzare il partito per il voto che verrà tra qualche anno.
"5182 MILIARDI IN PIÙ DI DEBITO PUBBLICO PER MAGGIORI INTERESSI SU BOTe BT - commenta l'onorevole Francesco Prina - Per l’aumento dello Spread dovuto alla instabilità di governo ed alle sue polemiche interne ed esterne con l’Unione Europea. Questa è una delle concrete eredità dell’attuale governo traballante".