Due episodi non fanno una prova ma sicuramente inducono molto a pensare. E a spaventare. Perchè, casualità, ma i due fatti emersi ieri, domenica 18 agosto, sono sconcertanti.
Due episodi non fanno una prova ma sicuramente inducono molto a pensare. E a spaventare. Perchè, casualità, ma i due fatti emersi ieri, domenica 18 agosto, sono sconcertanti.
Ma andiamo con ordine. A Gallarate, infatti, il sindaco leghista Andrea Cassani commenta un fatto di cronaca tramite un post a sfondo razzista sul suo suo profilo ufficiale Facebook. La notizia riportata parlava di un incendio doloso di un’auto nella giornata di sabato, 17 agosto. Il proprietario della vettura è un uomo tunisino che però Cassani scambia per il carnefice, cioè per la persona che avrebbe dato fuoco alla macchina, e si augura che possa essere "riaccompagnato a calcioni nel sedere nel suo paese d’origine".
La verità è che ad appiccare l’incendio è stato un italiano di 60 anni con problemi psichici. Il post dal titolo "tunisino dà fuoco ad auto per passare il tempo" è stato rimosso dopo pochi minuti ma i commenti e le condivisioni social lo hanno travolto con il post salvato da numerosi utenti che non hanno perso tempo a diffonderlo.
"I giornali scrivono di un sessantenne che dà fuoco all’auto di un tunisino e lui che fa? Trasforma la vittima in carnefice. Per Cassani è difficile leggere mentre il suo nutrito ufficio stampa è in vacanza", scrivono gli esponenti del Pd Gallaratese.
La seconda storia è ancora più deplorevole... e parla di Deodatus Nduwimana, da quasi 20 anni il sacrestano della basilica di Santa Maria Assunta a Gallarate. Sabato è stato aggredito da un uomo che da tempo gravita attorno alla piazza Libertà e che non perde mai occasione per insultarlo e invitarlo a tornare al suo paese.
Nella giornata di domenica l’uomo ha deciso di passare ai fatti e lo ha spinto a terra provocandogli l’uscita della spalla che ora lo costringe a stare a letto: "È successo in pieno giorno, stavo andando ad aprire la basilica, lui era lì come sempre e mi ha spinto dopo avermi insultato. Ho paura per la mia vita – spiega Deodato, dal ’93 in Italia e da 4 anni ormai cittadino italiano – questa persona è sempre in piazza, è un nullafacente e mi ha preso di mira".
Siamo nel 2019... dove non arriva l'intelligenza delle persone, forse, sarebbe il caso che arrivi quanto meno la pazienza e la capacità critica. Comprendere ciò che si legge, conoscere le storie, imparare ad accettarsi a vicenda. Ma che si sia un Sindaco o un nullafacente... poco cambia. Purtroppo.