I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, con la Compagnia di Busto Arsizio, hanno eseguito stamattina 28 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 7 ai domiciliari.
L'operazione è scattata nelle prime ore di questa mattina (giovedì 4 luglio). I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, in collaborazione con la Compagnia di Busto Arsizio, hanno eseguito, su richiesta della Dda di Milano accolta dal Gip, 28 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 7 ai domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti a vario titolo alla ‘ndrangheta. Più nello specifico, quello che emerge da questa inchiesta sarebbe la ricostituzione della locale subito dopo la scarcerazione dei principali esponenti tra il 2015 e il 2017. La cosca aveva messo le mani su alcune società che gestiscono i parcheggi attorno all’aeroporto di Malpensa. Almeno tre erano sotto il controllo della ‘ndrangheta. Un business molto redditizio che avrebbe aumentato il suo giro d’affari con l’arrivo del traffico di Linate. A permettere di ricostruire la cappa criminale nel settore parcheggi anche un imprenditore che, davanti all’ipotesi di comprare un terreno a Ferno per farne un parcheggio, si è trovato ad avere a che fare con un “ambasciatore” del clan che lo sconsigliava di mettersi in concorrenza con i calabresi, a meno che non li avesse fatti entrare in società. L’alternativa: uno di loro arriva e scassa tutto. La sua collaborazione è stata fondamentale. I boss avevano anche imposto le forniture di caffè ad alcuni esercizi commerciali e fungevano da risolutori di 'controversie' alla loro maniera. Emerge anche il controllo di un pacchetto di voti che l’organizzazione faceva valere ad ogni elezione.