Al museo civico di Castano Primo, dal 6 al 14 aprile, la mostra personale di Ahmed Ben Dhiab. La condivisione tra culture diverse, sulle rive dello stesso mare.
Colori intensi, segni pittorici, visioni, volti femminili, calligrafie, ali, forte angelicità, attese, contese, deambulazioni nel sud profondo d’Europa, nel nord acceso d’Africa, ecc... in quel mix unico e particolare che sprigiona la solarità della sua arte, l’esilio e il nomadismo del suo essere, in divenire per amore. Lui è l’artista Ahmed Ben Dhiab e dal 6 al 14 aprile prossimi sarà al museo civico di Castano Primo con ‘La Fleur Méditerranéenne’ (‘Il Fiore Mediterraneo’), mostra personale tra pittura, grafica, libri e film d’arte (curatrice, Francesca Limoli). Un insieme di opere e testi, tutti accomunati dalla bellezza e dall’amore; già, l’amore per la giovane sorella Raoudha, morta nel 2017, a cui l’artista dedica appunto questo evento e i suoi ultimi versi poetici (‘Poèmes pour Raoudha’, Edizioni L’Harmattan, Parigi 2018). E, poi, l’atto d’amore per il perimetro del Mediterraneo, di fronte alla grave crisi dell’area, alle guerre, alle tragedie, all’esodo. Si alza la voce dell’arte e dell’artista per proclamare il soffio della pace, il turgore della bellezza, l’incanto della sorellanza e della fraternità. Ahmed che diventa testimone e fattore vivente della ricerca dell’unità (e con lui, all’inaugurazione, sabato 6 aprile alle 17, ecco la poetessa e scrittrice Rita Bonfiglio e il musicista, compositore e docente Ruggero Tajé), mentre la location, il museo castanese, crea con questa mostra la realtà di una possibile e viva condivisione tra culture diverse, sulle rive dello stesso mare, realizzando un evento unico di livello internazionale.