Lo scorso 28 febbraio abbiamo assistito all’ennesimo blocco totale del traffico nelle grandi città; ancora una volta il livello di guardia è stato superato e come sempre la causa è da attribuire allo smog, all’inquinamento provocato dalle auto e dalle fantomatiche polveri sottili, che altro non sono che l’insieme di sostanze sospese nell’aria e che hanno un impatto nocivo principalmente nei grandi centri urbani, provocando a lungo andare anche disturbi alle vie respiratorie quali l’asma. Il problema principale sta nelle eccessive emissioni della combustione dei motori dei mezzi di trasporto, nel riscaldamento, nei residui dell’usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle vetture.
Milano e Torino hanno così attuato di nuovo il sistema drastico per tentare di porre rimedio a questo problema. Ma quanto è utile una soluzione simile? A ben poco, se si pensa che nella provincia di Milano solo due comuni hanno aderito in toto all’iniziativa e che nel centro di Milano troppe deroghe sono state concesse: taxi che circolavano a pieno regime, ma soprattutto ‘permessi’ concessi inutilmente a chi doveva recarsi allo stadio, chi alle sfilate in calendario nella settimana
della moda. Allora viene naturale chiedersi: i divieti sono uguali per tutti oppure solo per i cittadini di ‘serie B’ che in quel preciso giorno non devono andare né allo stadio né ad una sfilata? Che senso ha sottolineare a gran voce un problema serio come l’inquinamento, se poi il blocco del traffico viene rispettato solo da pochi? E’ anche vero che si dice sempre “usate i mezzi pubblici”, ma a volte dati i ritardi è meglio perderli che trovarli. Il problema comunque rimane, perché anche se il blocco venisse rispettato in pieno e senza deroghe alcune, il giorno dopo tutto tornerebbe come prima semplicemente perché un giorno non basta, perché ci sono troppe macchine in circolazione, e perché anche il riscaldamento domestico ci mette del suo per contribuire a questo disastro, quando le caldaie utilizzate sono ormai obsolete. Il blocco totale del traffico è certamente utile ma è una soluzione palliativa, perché è chiaro che la questione dovrebbe essere risolta alla base: un maggiore utilizzo di mezzi a metano, modificare il tipo di riscaldamento, sviluppare maggiormente il trasporto su rotaia a discapito di quello su gomma. Però, che bello sarebbe avere per un giorno intero tutta la città a portata di mano, anzi di bicicletta, senza macchine con ‘pass’ speciali che rovinano l’atmosfera e soprattutto l’aria.